"Il problema esiste, c'è un'emergenza energetica internazionale, per questo spero che il futuro governo intervenga con la stessa decisione e ampiezza di interventi come è intervenuto il governo Draghi". Così il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, a margine di una lectio alla School of business dell’Università di Torino promossa da Elea, interpellato sul caro bollette e sul caro materiali che rischiano di compromettere l’avvio dei cantieri previsti dal Pnrr.
"Il governo Draghi - ha ricordato Giovannini - ha già affrontato l'emergenza legata all’aumento dei prezzi per il 2022 tant’è vero che le gare sono partite, si sta chiudendo anche quella per la diga di Genova, una delle grandi opere del Pnrr, il nuovo governo dovrà far lo stesso per il 2023. La buona notizia - ha ribadito Giovannini - è che abbiamo centrato fino ad ora quasi tutti gli obiettivi, sia fino al primo semestre 2022, sia quasi tutti fino al secondo semestre".
"Il nostro governo ha lavorato moltissimo su questo ora - ha proseguito - bisogna continuare rapidamente, non solo sulle riforme ma anche sui cantieri, le gare che sono state avviate devono trasformarsi in posti di lavoro, soprattutto nei prossimi mesi quando la congiuntura internazionale sarà molto difficile Abbiamo fatto tanta progettazione, tanta pianificazione per i prossimi anni, ora spetta al nuovo esecutivo realizzare tutto questo spero con la stessa collaborazione che noi siamo riusciti a realizzare con le autorità territoriali, i Comuni e le Regioni", ha concluso."La formazione - ha spiegato Carlo Colomba, presidente Elea, istituto di formazione fondato da Adriano Olivetti che ha promosso l’incontro - è la chiave per avviare il motore del Pnrr e farlo girare al meglio delle sue potenzialità. Per questo abbiamo promosso l’incontro con il ministro Giovannini e siamo onorati che il mondo accademico ed economico, delle istituzioni e delle professioni abbia risposto in modo così corale e apicale"