Ciavaglia: "Includere bonifica dall’amianto, riduzione delle perdite dei nostri acquedotti, e altri interventi di miglioramento ambientale".
"La grande opportunità offerta dai fondi del Pnrr destinati ai Comuni per la rigenerazione urbana va collocata all’interno di una più ampia strategia, che nel medio periodo (2030-2050) punti a ‘recuperare', rispettando l’ambiente, per un nuovo modello di sviluppo". È quanto afferma in una nota Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia, che rilancia la proposta del sindacato di completare la mappatura degli edifici produttivi dismessi (soprattutto capannoni nelle aree industriali, ma non solo) per procedere ad un grande piano di bonifica e recupero, che avrebbe un duplice risultato: ambientale e di rilancio economico.
"Se l’Umbria vuole davvero candidarsi ad essere il cuore verde d’Italia nel 2022 non bastano slogan e spot pubblicitari - ribadisce Ciavaglia - serve un progetto di sviluppo che tenga insieme davvero ambiente e lavoro. Da questo punto di vista - continua il segretario Cgil - i fondi del Pnrr, circa 78 milioni di euro destinati a 12 comuni umbri (10 in provincia di Perugia), sono una grande leva per il miglioramento della qualità del decoro urbano e del contesto ambientale, ma è evidente che queste risorse vanno inserite all’interno di un progetto più ampio, che includa ad esempio anche una campagna di bonifica dall’amianto, una riduzione delle perdite dei nostri acquedotti, e altri interventi di miglioramento ambientale e taglio degli sprechi. Il tutto - conclude Ciavaglia - tenendo ben presente anche il problema dello spopolamento, in particolare delle aree interne”.