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"A rischio l'esecuzione del Pnrr, mancano 90mila figure specialistiche solo per il 2023"

E l'allarme che lanciano i dati elaborati dall’Osservatorio Fillea Cgil Nazionale

Immagine di repertorio - Adnkronos
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09 febbraio 2023 | 07.56
LETTURA: 2 minuti

In uno scenario del settore edile che sempre più sta invecchiando, con una media pari a 47,2 anni (dati 2021), la più alta del settore privato, assume maggiore preoccupazione la carenza di figure operaie specializzate e tecniche, denunciate dalle principali stazioni appaltanti pubbliche e private e da tutte le più recenti indagini. A rischio è l’esecuzione del Pnrr, non solo relativamente alla missione 3 (infrastrutture ed opere pubbliche), ma anche alla missione 5 (rigenerazione e riqualificazione urbana, edilizia scolastica, sanitaria, ecc.). E l'allarme che lanciano i dati elaborati dall’Osservatorio Fillea Cgil Nazionale in occasione del XX congresso nazionale del sindacato, in programma fino al 10 febbraio a Modena.

Le stime, spiegano dal sindacato, vanno dalla mancanza di circa 90 mila figure specialistiche per il solo 2023 a circa 150 mila se si considera l’intero sviluppo del Pnrr. In particolare mancano non solo tecnici specializzati sui nuovi materiali e sulle nuove tecniche costruttive (circa 30 mila), ma anche molte figure operaie tra cui: muratori specializzati e qualificati (almeno 70 mila), carpentieri, cappottisti, idraulici, pavimentisti (circa 30 mila), addetti alle macchine complesse e autisti (circa 8 mila), assistenti cantieri (circa 8 mila), altre figure (gruisti, palisti, minatori, fresisti, fuochini) per almeno 7 mila unità. Tra le figure “impiegatizie” più richieste, oltre alle professionalità classiche (geometri, ingegneri, architetti) spiccano impiegati e specialisti digital/Bim (4000), esperti di pianificazione energetica (3000), ma anche figure di nicchia come geologi, topografi, ecc. (1000).

Con il paradosso (dati Orienta) che il 53% del campione di imprese intervistate nel 2022 ha dichiarato di aver rinunciato a diversi lavori per mancanza di personale rispetto alle richieste del mercato e il 46% delle imprese ha evidenziato come il principale problema per il 2023, rispetto alle proprie prospettive di crescita, è la mancanza di personale. Tale preoccupazione è la terza dopo le preoccupazioni sull’aumento dei prezzi (68%) e la paura di ritardare nelle consegne (il 60%, ma anche esso legato alla scarsità di manodopera). Per il sindacato serve allora un’azione coordinata da parte di tutti i soggetti deputati per un 'Piano straordinario di formazione' che preveda: il rilancio delle scuole edili presenti sul territorio (va in questa direzione il CCNL del 2022 con la costituzione di un catalogo nazionale formativo dedicato in particolare al green building); la messa in rete delle diverse esperienze avviate dalle grandi stazioni appaltanti (FF.SS., Finmeccanica, Aspi, ecc.) a partire dalle loro Accademy; un’accelerazione sugli Its con la creazione di poli di eccellenza per ogni regione; il rilancio e la programmazione mirata della formazione professionale regionale; il rilancio e l’attrattività degli istituti professionali secondari; la programmazione di interventi di formazione professionale nei paesi extra ue con il riconoscimento di specifici flussi migratori autorizzati per il settore dell’edilizia.

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