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Pnrr, l'esperto Valla: "All'Italia la cifra più alta mai assegnata ma il Paese non cresce"

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29 giugno 2022 | 06.53
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"Dopo mesi di confronto con la Commissione europea, il 14 giugno scorso è stato trasmesso a Bruxelles il testo finale dell’accordo di partenariato 2021-2027: 42,18 miliardi di euro di fondi strutturali, di cui 31,67 assegnati al Mezzogiorno. Si tratta della cifra più alta mai assegnata al nostro Paese, circa il 16% in più rispetto al ciclo 2014-2020". A dirlo Valerio Valla, fondatore e ceo Studio Valla, esperto di sviluppo locale e di programmi comunitari e di fondi strutturali intervenendo al sesto Tavolo tecnico Csel del 2022, dal titolo 'Il monitoraggio e la rendicontazione dei progetti del Pnrr: prepararsi al cambio di paradigma legato alla performance degli Investimenti'.

"Entro la fine luglio - ricorda - verrà approvata la programmazione 2021-2027. L’Italia non è uno dei primi Paesi a raggiungere questo traguardo. Ha seguito, tra gli altri, Grecia, Germania, Danimarca e Francia, ma siamo finalmente in dirittura d’arrivo. Tra le buone notizie c’è chiaramente il fatto che avremo a disposizione una mole di risorse ingentissime, dall’altro lato, questo dato è indice del fatto che l’Italia continua a non crescere e che quelle differenze di velocità tra le regioni che caratterizzano il nostro paese, negli ultimi anni si sono acuite”.

“Il vecchio ciclo di programmazione 2014-20200 - aggiunge - si concluderà 31 dicembre 2023, abbiamo quindi ancora la coda della vecchia programmazione e una fetta importante di risorse da gestire relative a quella tranche. Da qui al 2030 complessivamente avremo a disposizione una cifra enorme da spendere, circa 300 miliardi di euro, ma gli operatori di settore sono preoccupati perché sappiamo che nella nostra PA ci sono molte eccellenze ma anche tanti punti deboli da affrontare per metterci in condizione di poter sfruttare questa opportunità”.

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