Via libera del Consiglio dei ministri all’iter della riforma per gli anziani non autosufficienti. Su proposta del presidente del Consiglio Mario Draghi, del ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando e del responsabile della Salute Roberto Speranza, il Cdm ha infatti dato disco verde al Ddl delega che introduce misure e procedure semplificate in favore delle persone anziane, con particolare riguardo ai bisogni e alle condizioni dei non autosufficienti. "Si tratta di un provvedimento di notevole impatto sociale che attua una delle riforme previste dal PNRR in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti", rimarca Palazzo Chigi al termine della riunione.
Tra i punti principali della riforma: l’istituzione, presso la Presidenza del Consiglio, del Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana, con il compito di coordinare interventi e servizi; un nuovo sistema di assistenza, che guarda alla persona con un approccio innovativo ed unitario, integrando prestazioni sanitarie e interventi di carattere socio-assistenziale; vengono valorizzate la continuità di cure domiciliari dell’anziano e la promozione di misure a favore dell’inclusione sociale; un punto centrale del Ddl delega è rappresentato dalla semplificazione delle procedure di accertamento e valutazione della condizione di persona anziana non autosufficiente, per consentire la definizione di un ‘progetto assistenziale individualizzato’ (PAI)".
Tra i principali punti della riforma si annovera inoltre un’attenzione particolare riservata agli interventi per la prevenzione della fragilità delle persone anziane: gli ultraottantenni e gli anziani affetti da patologie croniche potranno accedere a valutazioni presso i punti unici di accesso (PUA), diffusi sul territorio, con servizi appropriati in ragione dei bisogni socio-sanitari di ciascuno; è previsto un “Budget di cura e assistenza” finalizzato alla ricognizione delle prestazioni, dei servizi e delle risorse complessivamente attivabili ai fini dell’attuazione del PA.
Viene inoltre creato un servizio di Assistenza domiciliare integrata sociosanitaria e sociale - che unifica gli istituti dell’assistenza domiciliare integrata (ADI) e il servizio di assistenza domiciliare; la riforma introduce, anche in via sperimentale e progressiva, la ‘prestazione universale per la non autosufficienza’, in sostituzione dell’indennità di accompagnamento, graduata secondo lo specifico bisogno assistenziale e finalizzata a consentire all’anziano non autosufficiente la possibilità di optare fra una prestazione economica e specifici servizi alla persona; sono previsti, infine, specifici interventi a favore dei caregiver familiari. In particolare, la ricognizione delle tutele - anche in ambito previdenziale - per il loro reinserimento nel mercato del lavoro.
Il provvedimento, approvato in Consiglio dei ministri, sarà trasmesso alla Conferenza Unificata per il parere. Successivamente tornerà in Cdm per l’esame definitivo da parte del nuovo esecutivo e, dunque, sarà trasmesso alle nuove Camere per l’esame parlamentare.