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Prada, supereroine contro la dittatura dell'algoritmo

Per la prossima primavera-estate Raf Simons e Miuccia Prada celebrano l’individualità con look tutti diversi

Tre look della spring-summer 2025 di Prada
Tre look della spring-summer 2025 di Prada
19 settembre 2024 | 23.11
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Visiere e occhiali space age, cinture che tengono su le gonne come fossero reggicalze con ganci in acciaio. Copricapi visiera e cuffie spaziali. Orli con un’anima di fil di ferro. Gonne con oblò e maxi piercing, bagliori metallici e materiali tecnici. Ecco la prossima primavera-estate di Prada secondo Miuccia Prada e Raf Simons, che partono dal concetto dell’iperinformazione e della manipolazione dell’algoritmo che governa i nostri dati e la nostra vita, per tratteggiare una collezione che intreccia presente e futuro.

Volevamo esplorare due concetti sempre più rilevanti nel mondo di oggi - spiega Miuccia Prada nel backstage della sfilata - il bombardamento di informazioni e la manipolazione dell’algoritmo. Di base sembra che nella vita quotidiana siamo diretti dagli algoritmi e la nostra è una risposta umana a questo sistema. Ero molto tesa per questa sfilata, molto più di del solito, perché ci siamo approcciati in modo diverso: invece di fare tre o quattro temi abbiamo provato a concentrarci su tante individualità. Volevamo trovare modi per essere Prada oggi”.

L’approccio umano basato sull’individualità e sul singolo è il concetto dal quale i due stilisti si muovono. Un’ode all’individualità, con capi bon ton e citazioni a Barbarella e alla science fiction, ma profondamente radicati nel Dna del marchio milanese. Nella collezione è facile scorgere qua e là citazioni legate all’immaginario dell’ultima sfilata uomo ma la narrazione è tutta al femminile. Dalle piume che danzano sull’abito nero, alle gonne e abiti trasparenti indossati su pantaloni calzamaglia come fossero tute futuristiche. Con un tocco dark alla Raf Simons, come l’abito di pelle con tanti anelli metallici che risuonano al movimento. Supereroine dei nostri tempi.

“Il supereroe era il filo conduttore della collezione - osserva Miuccia Prada - altrimenti sarebbe stato tutto schizofrenico. Si tratta della forza personale, non è potere ma la forza dell’individuo”. Non a caso, aggiunge Raf Simons, “abbiamo immaginato ogni individuo come un supereroe, con i suoi poteri e la sua storia, riflettendo su questa idea di trasformazione, i comportamenti, le azioni o i vestiti che scegliamo sono mezzi per esprimere un messaggio, per affermare la nostra autorità e la nostra forza. Essi possono trasformare la percezione che abbiamo di noi stessi”. (di Federica Mochi)

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