Per il prossimo autunno-inverno Maximilian Davis si ispira ai Roaring Twenties e libera i corpi: "Amo partire dalla ricchezza della storia per poi distillarla e renderla più moderna".
“Negli anni ‘20 gli abiti rappresentavano un modo per celebrare la libertà. Quell’espressione di libertà oggi risuona in me, nel mio heritage e in Ferragamo". Parte da qui Maximilian Davis per descrive il prossimo autunno-inverno della griffe fiorentina, nel quale il creativo britannico esplora i Roaring Twenties, ossia gli anni della golden era, del boom economico e della ribellione contro i vecchi schemi imposti dalla società.
“Negli anni Venti - prosegue lo stilista - in risposta al mondo che le circondava, le persone creavano i propri spazi nei luoghi clandestini. Nascondevano ciò che indossavano finché non si sentivano al sicuro". Un’epoca in cui gli abiti significavano moda libera, dove la comodità iniziava a superare la mera estetica e i vestiti a diventare funzionali a chi li indossava.
Così sulla passerella di Ferragamo i vestiti in organza laccata liberano il corpo, che diventa seducente e sensuale grazie a trasparenze, frange. finiture di piume e giochi di luce (incredibile la lavorazione di 950 paillettes di pelle laminata interamente applicate a mano che hanno richiesto 19 ore per creare una texture che ricordasse le squame di una sirena). Look che fanno da contraltare ai rigorosi cappotti di lana pesante, mentre gli orli si accorciano e la vita scende.
Non mancano citazioni all’archivio, con cappe avvolgenti utilizzate come strati di protezione, uno dei temi chiave della collezione, e ancora, le maxi cinture di giacche e cappotti che sfiorano i fianchi. Una menzione a parte la meritano gli accessori, da sempre fiore all’occhiello della maison, tra citazioni alle calzature utilitaristiche dei pescatori - vedi gli altissimi stivali alla coscia per lei e per lui - e i nuovi sabot arricchiti da un sensuale tacco a sigaretta, mentre le décolleté sono interamente ricoperte di graziose piume.
“Tendo sempre a semplificare le cose - spiega lo stilista -. Amo partire dalla ricchezza della storia per poi distillarla e renderla più pulita, più moderna". Missione compiuta. (di Federica Mochi)