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Uiltemp: "Partire da storia rappresentanza per guardare al futuro"

Nel libro 'La storia accade, in divenire. Dal Cpo-Uil alla Uiltemp' (Arcadia Edizioni), una ricostruzione storica raccontata da chi l’ha vissuta in prima linea, un testo che esplora l’evoluzione della categoria

Un momento della presentazione
Un momento della presentazione
18 dicembre 2023 | 17.56
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Raccontare trent'anni di evoluzione nel mondo del lavoro. E nel sindacato. Se ne è discusso oggi nel centro congresso 'Bruno Buozzi' nella sede della Uil nazionale a Roma, nel corso della presentazione del libro 'La storia accade, in divenire. Dal Cpo-Uil alla Uiltemp' (Arcadia Edizioni). Una ricostruzione storica raccontata da chi l’ha vissuta in prima linea, un libro che esplora l’evoluzione della categoria, offrendo una visione generale e chiarificatrice sulle trasformazioni avvenute in quasi un trentennio all’interno del mercato del lavoro italiano. Nelle pagine sono raccontate le tappe più rilevanti dell’attività sindacale svolta dalla Uiltemp che, in un contesto fino ad allora inesplorato, ha portato alla costruzione di diritti, tutele e migliori condizioni di lavoratrici e lavoratori atipici, verso i quali essa stessa ha concentrato la propria azione sin dalla sua nascita, nel 1998. Il tutto intrecciato col mutevole contesto normativo che, nel corso degli anni, ha fortemente influenzato il settore.

"Questa storia -ha raccontato Carmelo Prestileo, segretario organizzativo della Uil di Roma e del Lazio e guida del Cpo-Uil agli esordi - nasce con la nascita del Coordinamento per l'occupazione. Questo coordinamento è nato quando c'era da costruire e dare rappresentanza alle persone che non erano iscritti al movimento sindacale, all'inizio degli anni '90. Persone in cassa integrazione guadagni poi diventati disoccupati e che non avevano possibilità di iscriversi alle proprie categorie di provenienza. Erano centinaia di migliaia di persone e quindi pensammo di creare il Coordinamento per l'occupazione per dare loro la possibilità di iscriversi al sindacato. Era il 1991 e si cominciava a parlare di forme non standard di lavoro, di flessibilizzare il lavoro", ha raccontato Prestileo. E Prestileo ha raccontato che "nel 99 in concomitanza con la firma del primo contratto di lavoro interinale firmammo come Uil Cpo il primo accordo per il rapporto di lavoro nei call center. Nel contratto di lavoro interinale o ggi in somministrazione siamo riusciti a ottenere un principio fondamentale: l'eguaglianza di trattamento", ha sottolineato.

E per Lucia Grossi, segretaria generale della Uiltemp. "L'obiettivo del libro è stato di mettere nero su bianco -ha sottolineato- tutto quello che avevamo fatto dal primo all'ultimo giorno e quindi le storie dei lavoratori che avevamo rappresentato e che rappresentavano la storia della nostra categoria. La storia va anche scritta per essere lasciata a chi viene dopo, lavoratori che negli anni si sono affidati a noi, dovevano sapere chi siamo. E poi il futuro e cioò dare alla classe dirigente del futuro una serie di valori che sono stati messi in campo", ha spiegato.

"Siamo stati precursori di tantissimi accordi, specie nel periodo del Covid, con i lavoratori della somministrazione che hanno ottenuto delle tutele prima di altre categorie. E nella prossima tornata di rinnovo del contratto di lavoro in somministrazione vorremmo inserire ulteriori tutele per confermare che questo contratto è l'unica forma di lavoro flessibile che permette la tutela e la crescita del lavoratore dall'inizio alla fine del rapporto. E l'obbiettivo è che il lavoro flessibile sia una fase nella vita delle persone, per raggiungere la stabilità del lavoro che è l'obiettivo ultimo", ha continuato.

Alla presentazione del libro è intervenuto Tiziano Treu, già ministro del Lavoro e presidente del Cnel secondo il quale "quella del lavoro somministrato è una riforma che ha funzionato anche più di quanto io pensavo. Quasi sempre le riforme funzionano così e così, invece questa è andata meglio del previsto. Una parte del sindacato aveva qualche dubbietto. Il fatto che ci sia stata la parità di trattamento è stata fondamentale altrimenti ci saremmo smentiti da soli, è stata una bella cosa. Investire il 4% in formazione è una cosa astrale per il mercato del lavoro italiano, abbiamo avuto una visione anticipatoria rispetto all'Europa", ha continuato. "Una terza novità è che abbiamo ritenuto di controllare in modo stringente le istituzioni che gestivano questo sistema", ha continuato. "Se fatta bene la somministrazione è il miglior sistema di flexisecurity", ha concluso.

E per Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo della Uil nazionale "questa è un'occasione per festeggiare, festeggiare un'importante intuizione che abbiamo avuto, che è stata vincente. E' la testimonianza che sappiamo fare questo lavoro. Oggi - ha continuato Ronzoni - in questo Paese è necessario mettere al centro il lavoro, ben retribuito, in sicurezza e che garantisca a tutti pari dignità". E in conclusione per Ronzoni "non ci aspettiamo più di tanto da questa manovra, il governo non ci ha ascoltato ma noi non ci fermiamo qui continueremo le nostre lotte per mettere il lavoro al centro".

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