Il presidente: "La dinamica è comunque senz’altro positiva, perché porta le persone a una ricerca migliorativa che non può non avere effetti benefici sul mercato del lavoro".
"Rilevare questo numero, proveniente dalla divulgazione degli ultimi dati trimestrali sulle comunicazioni obbligatorie del ministero del Lavoro, fa davvero effetto: parliamo infatti di 1,7 milioni di lavoratori che nei primi 9 mesi del 2022 hanno lasciato il proprio lavoro; di certo, non possiamo che considerare consolidato un trend in atto da quasi 2 anni". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia spiega Rosario Rasizza, presidente di Assosomm, l’Associazione italiana delle agenzie per il lavoro.
"Nei primi nove mesi del 2021 - sottolinea - le dimissioni erano state infatti 1,3 milioni; il 22% in meno. Indagarne le ragioni, perché le motivazioni sono molteplici, è sempre molto interessante. Si tratta in prima istanza di un tema di consapevolezza: i lavoratori, in post pandemia, vogliono sempre più sentirsi parte attiva dei processi e delle strategie di crescita di un’azienda".
"La dinamica - commenta Rasizza - è comunque senz’altro positiva, perché porta le persone a una ricerca migliorativa che non può non avere effetti benefici sul mercato del lavoro. Agli imprenditori spetta ora il compito di essere più attrattivi e tutelanti. Nessun allarmismo per queste dinamiche di transizione occupazionale, però, anche in considerazione dei numeri, ben lontani dai livelli anglosassoni di turnover".