Lo studio legale opera in oltre 60 Paesi nel mondo. Sciaudone: "Non dobbiamo pensare solo alle scadenze del Pnrr, ma bisogna lavorare sulla nuova programmazione europea"
"Stiamo procedendo ad una sempre maggiore integrazione delle strutture italiane all'estero e come Grimaldi Alliance abbiamo la possibilità di seguire i clienti in tutto il mondo. Mi riferisco ad esempio all'India, all'Arabia, al Belgio, alla Francia. Un lavoro fatto con il mix di competenze utili anche per la gestione dei finanziamenti del Pnrr, per seguire le operazioni di cross border e gli arbitrati internazionali". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia Francesco Sciaudone, managing partner dello studio legale Grimaldi Alliance, che assiste clienti italiani e internazionali nelle principali aree del diritto.
"Siamo riusciti - sottolinea - in soli 4 anni a creare Grimaldi Alliance, la più ampia e integrata realtà professionale oggi presente sul mercato, capace di operare in 9 sedi in Italia e in oltre 60 paesi. Proprio la nostra presenza locale è molto forte, stiamo infatti aprendo due nuove sedi a Catania e Bologna. Inoltre, collaboriamo con i più grandi studi al mondo che sono cinesi".
"Non cresceremo solo come Italia - spiega - ma diventeremo uno studio internazionale perché costituiremo una 'legal entity' a Bruxelles, che avrà il coordinamento di tutti gli studi di tutto il mondo, e quindi diventeremo uno nuovo studio internazionale".
Per Sciaudone "non dobbiamo pensare solo alle scadenze del Pnrr, ma bisogna lavorare sulla nuova programmazione europea, bisogna gestire il REPowerEU e le risorse nazionali previste nel fondo complementare. Oggi il tema determinante è che non abbiamo una scarsità di risorse da impiegare, ma abbiamo una lenta o non ottimale capacità di impiegare le tante risorse che sono disponibili. Dobbiamo concentrarci sulla capacità di utilizzo senza essere vittime della sindrome della scadenza".
"Bisogna imparare - auspica - a non essere travolti dall'abbondanza dei bandi e dei finanziamenti. A mio parere, l'Italia ha tutte le capacità per poterlo fare, quello che serve è il giusto mix tra tradizione e innovazione. Dobbiamo farci forti della nostra tradizione, ma avere anche una grande capacità di innovazione. Questo significa pensare in modo diverso dal punto di vista della relazione e della fiducia tra amministrazione e mondo delle costruzioni, sul piano della collaborazione con le aziende pubbliche e i settori economici. Significa pensare in modo diverso perché gli strumenti tecnico-giuridici ci sono, quello che serve è la capacità di utilizzarli superando tradizionali atteggiamenti di sfiducia e incertezza, o semplicemente di lungaggine nella gestione delle iniziative".
"Il timing - sottolinea Sciaudone - in una stagione del genere è fondamentale, senza avere l'ansia della scadenza, avendo la visione del medio termine che consente di impiegare le enormi risorse pubbliche che sono per la prima volta disponibili".