Le norme sulla previdenza complementare consentono ai lavoratori di optare in qualsiasi momento per una delle forme di previdenza del secondo pilastro, revocando la preferenza iniziale di lasciare la liquidità in azienda. Sebbene sia conclamata, per i dipendenti di aziende con meno di 50 addetti, la possibilità di versare anche il Tfr pregresso (d'intesa con il datore di lavoro), il caso dei dipendenti che versano il Tfr maturando (ossia accantonato da quel momento in avanti) al Fondo di Tesoreria Inps non è ancora stato risolto. Lo evidenzia la Fondazione Studi dei consulenti del lavoro, nell'approfondimento pubblicato oggi.
Nel documento gli esperti della Fondazione approfondiscono il tema del conferimento del Tfr pregresso, attualmente giacente presso il Fondo di Tesoreria Inps.
Con una disamina normativa, la Fondazione Studi offre un quadro completo delle norme che legittimano il trasferimento, soffermandosi anche sul risparmio fiscale che questa scelta comporterebbe alla luce delle novità introdotte dalla legge di bilancio 2018.