"Noi siamo un secondo pilastro previdenziale obbligatorio, 'curiamo' le pensioni per tutte quelle persone che vivono per intermediazione con l'attività di agente rappresentante, promotore finanziario, mini imprenditori. Il primo nostro obiettivo è quindi pagare le pensioni, ne paghiamo tra l'altro di 'interessanti' per i contribuenti. Accanto a questo abbiamo fatto però delle politiche di attenzione a questo mondo, realizzando azioni di welfare innovativo". Così Gianroberto Costa, presidente di Enasarco, racconta l'attività dell'Ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresentanti di commercio, di cui è presidente da 3 anni.
Una 'nuova' Enasarco, spiega Costa, perché l'Ente "è stato riformato 3 anni fa con un cambio radicale di Statuto che l'ha resa una cassa 'democratica' dove i rappresentanti sono tutti eletti; abbiamo fatto la prima legislatura che non è stata semplicissima perché applicare schemi nuovi, regole nuove, non è stata una delle cose più facili".
E tra le azioni innovative per la storia della Cassa, appunto, quelle di welfare a favore degli iscritti e delle loro famiglie. "Stiamo investendo molte risorse su cose -sottolinea Costa- che sembrano naturali, che sono necessarie nella vita di una persona, dalle risorse per la cura dei figli disabili alla tenuta degli studi. O anche la formazione, che è centrale per restare sul mercato".
La parola chiave per il futuro, secondo Costa, è innovazione. "Il bene strumentale dell'agente, oltre alla scrivania e al telefonino, è l'automobile; perché allora -sottolinea- non portare avanti una spinta affinché il cambiamento dell'auto permetta all'agente anche una visione più ecologica della realtà". L'attenzione di Enasarco è rivolta anche, aggiunge, a "tante attività per i giovani e gli anziani: tutte azioni che abbiamo messo in cantiere".
L'attività dell'Ente, rimarca il presidente, deve essere indirizzata al sostegno degli iscritti perché "il nuovo intermediario deve essere al passo con i tempi, capace di affrontare situazioni nuove e per questo lo sosteniamo".
"Noi abbiamo dato all'ente stabilità, ma la stabilità ha un problema, quello del mondo che cambia, della dinamica dei mercati che cambiano, delle tipologie delle attività economiche e professionali che cambiano. Su questo abbiamo investito molto, riteniamo che il problema del mantenimento dei contribuenti, di una professionalità che rimanga fissa nel tempo è uno dei nostri obiettivi principali perché per pagare le pensioni bisogna avere un patto tra generazioni per cui le nuove generazioni pagano i contributi degli anziani", ribadisce Costa.
"E quindi -spiega- se hai generazioni che svaniscono e non fanno più le attività dei loro predecessori nascono dei problemi. Noi, obiettivamente, abbiamo un problema da quel punto di vista. Ci diminuisce numericamente, numero assoluto, il numero dei contribuenti. Quali sono i motivi di questa caduta di numero? In primo luogo, è legata all'economia del Paese. Chi fa l'intermediario è legato al Pil del Paese, c'è un rapporto diretto. Il Pil non cresce, non crescono neanche questi soggetti economici", sottolinea Costa.
E anche per questi motivi Enasarco non fa mancare il suo sostegno al mondo produttivo. "Come i medici investono in case di riposo, case di cura e attività di ricerca, noi facciamo lo stesso su imprese e aziende", sottolinea Costa. "E devo dire -spiega- che i risultati sulle imprese ci sono. Le aziende rifioriscono, creano occupazione, creano soldi e benessere".
E non è mancato il sostegno da parte di Enasarco al sistema Paese. "Con il Paese in crisi, con lo spread alto, in una situazione difficile, abbiamo deciso controcorrente di investire in Bot perché ritenevamo che il Paese dovessere essere sostenuto. Noi siamo parte del paese, siamo parte del patrimonio reale del Paese, i nostri sette miliardi e mezzo sono patrimonio del Paese. Dobbiamo viaggiare sul 'treno Italia', avere un rapporto continuativo, costante e positivo con il sistema italiano", rimarca ancora Costa.