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Vino, Bottega: "Mancano vendemmiatori e magazzinieri"

Il 'Re del Prosecco': "Così ripresa a rischio"

Vino, Bottega:
25 novembre 2021 | 19.42
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Vendemmiatori introvabili, ma anche magazzinieri, soffiatori, addetti all’imbottigliamento: un vero problema per le aziende leader nel mondo di produzione del Prosecco. Un problema talmente grave che rischia di mettere a rischio la ripresa delle aziende, come denuncia il 'Re del Prosecco' Sandro Bottega, patron dell'omonima azienda di Bibano (Treviso) e ideatore dei 'Prosecco Bar'. Pur avendo retto la crisi meglio di altri settori, anche il mondo del vino è alle prese con gli strascichi della pandemia, tra cui proprio la ricerca di figure specializzate e non da inserire nel processo produttivo e gestionale.

Con oltre 16 milioni di bottiglie prodotte all'anno e una quota di export superiore al 85%, Bottega è oggi una delle realtà più rappresentative del panorama vitivinicolo veneto e italiano a livello internazionale. In particolare, Bottega non riesce a trovare 25 figure professionali, specie per i picchi di lavoro più o meno prolungati nel corso dell'anno. Le figure 'introvabili' sono svariate: si va da magazzinieri agli addetti all'imbottigliamento, dai soffiatori del vetro (per realizzare le bottiglie a tiratura limitata) agli addetti al confezionamento, passando per le professioni più tipiche dell'attività vitivinicola come vendemmiatori e potatori.

"Le figure che non si trovano sono principalmente quelle relative a mansioni manuali. Andando avanti così molte aziende rischiano di non agganciare la ripresa", avverte l’imprenditore veneto. Bottega poi aggiunge: "Offriamo stipendi da 1.200-1.300 euro netti, ma non basta: questi lavori manuali, anche se ben retribuiti, molti italiani non li vogliono più fare. Mancano anche mulettisti, magazzinieri, autisti. Questo perché devono fare corsi di formazione, ma anche perché devono assumersi delle responsabilità che con il reddito di cittadinanza non hanno. Con la pandemia tanti preferiscono restare a casa percependo il Rdc o la Naspi, oppure trovano questi lavori troppo stancanti o non accettano il doversi svegliare troppo presto la mattina. Ma non solo, mancano anche addetti al marketing preparati e commerciali con lo spirito del sacrificio e con una visione di lungo termine".

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