L'intervista al leader degli industriali piemontesi
"Secondo noi la via maestra è spingere sulla contrattazione nazionale e sulla contrattazione di secondo livello. Il salario minimo? Il dibattito di questi giorni non riguarda i contratti nazionali di lavoro firmati da Confindustria che hanno al centro cifre più alte rispetto a quelle che si leggono sui giornali in questi giorni, come ha più volte ribadito il nostro presidente nazionale Bonomi". Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, il presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay, sul salario minimo.
Secondo Gay "è necessario lavorare sulla razionalizzazione dei contratti nazionali di lavoro, agendo sulla definizione della rappresentanza in modo da evitare che ci siano contratti con difformità rispetto a quelli firmati dalle organizzazioni più rappresentative".
"E va ricordato -ha continuato Gay- che la stessa Unione europea ha spiegato che nei Paesi dove c'è una contrattazione che funziona non serve una legge sul salario minimo", ha spiegato.
E sulle misure annunciate per il recupero delle risorse dall'evasione fiscale Gay ha sottolineato che "La nostra posizione sull'evasione fiscale è da sempre chiara: distinguere tra chi non paga per errore o che vuole comunque pagare rateizzando da chi invece evade volontariamente. E' qui che bisogna agire in modo serio e forte. Se lo si fa non possiamo che essere contenti: si recuperano risorse ingentissime e si colpisce chi, come impresa, agisce in modo sleale rispetto a quanti invece pagano le tasse".