Il presidente della Confederazione: "Subito riforma fiscale sul lavoro o sarà collasso per piccole e micro imprese"
“La direttiva dell’Europa sul salario minimo è una indicazione, ha fissato i criteri ma non l’obbligo per gli Stati dell’Unione. Il nostro Paese, tra l’altro, è uno dei 6 su 27 Stati Ue che già, attraverso la contrattazione collettiva, tutela oltre l’80% dei lavoratori". Così, con Adnkronos/Labitalia, il presidente di Confederazione Aepi, Mino Dinoi, sul salario minimo.
Secondo Dinoi "adesso l'Italia non può più rinviare l'attesa riforma fiscale sul lavoro. Altrimenti le piccole e micro imprese rischiano il collasso".
"Viene quantomeno legittimo -continua Dinoi- chiedersi se il nostro Paese è pronto. Per l’Italia il taglio del cuneo fiscale è la priorità. Dobbiamo intervenire sul cuneo attraverso una riforma che chiediamo da tempo e che, a questo punto, va attuata immediatamente".
"A nostro parere occorre un taglio della spesa. Perché lo diciamo a gran voce: l'Italia ha un problema serio ed è quello della tassazione sul lavoro. Garantiamo i lavoratori, ma non penalizziamo gli imprenditori con un costo del lavoro alto. Il taglio del cuneo può creare condizioni concrete per le imprese di aumentare i posti di lavoro e alzare i salari per i lavoratori”, conclude.