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"Ucraina entrerà nella Nato", la promessa di Stoltenberg a Zelensky

Visita a sorpresa a Kiev del segretario generale dell'Alleanza Atlantica: "Sto lavorando duramente per garantire che diventi membro". Il punto sulle armi e la reazione del presidente ucraino

Zelensky accoglie Stoltenberg a Kiev - Fotogramma
Zelensky accoglie Stoltenberg a Kiev - Fotogramma
30 aprile 2024 | 07.01
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"Il posto giusto per l'Ucraina è nella Nato. L'Ucraina diventerà membro della Nato. Il lavoro che stiamo intraprendendo ora vi mette su un percorso irreversibile verso l'adesione alla Nato". Lo ha ribadito il segretario generale dell'Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg, ieri a Kiev a fianco del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Gli alleati - ha aggiunto - hanno già concordato di pianificare un maggiore ruolo della Nato nel coordinamento dell'assistenza alla sicurezza e all'addestramento per l'Ucraina. Credo che abbiamo bisogno anche di un importante impegno finanziario pluriennale, per sostenere il nostro supporto e dimostrare che il nostro sostegno all'Ucraina non è a breve termine e ad hoc, ma a lungo termine e prevedibile. Mosca deve capire che non può vincere e non può aspettare che ci stanchiamo", ha detto Stoltenberg.

"Credo davvero che il posto che spetta all'Ucraina sia nella Nato e quindi sto lavorando duramente per garantire che l'Ucraina diventi membro di questa alleanza". Ma "per prendere quella decisione abbiamo bisogno che tutti gli alleati siano d'accordo. Abbiamo bisogno del consenso, non della maggioranza, in realtà dell'accordo di 32 alleati. Non mi aspetto di raggiungere questo accordo entro il vertice di luglio", ha poi ribadito.

"Spero davvero - ha proseguito - che riusciremo a dimostrare che stiamo avvicinando l'Ucraina all'adesione, e che arrivi il prima possibile il giorno in cui avremo l'Ucraina membro a pieno titolo. Nel frattempo dovremmo garantire che l'Ucraina diventi il più interoperabile possibile, che l'Ucraina sia pienamente conforme a tutti gli standard Nato", in modo che "quando ci saranno le condizioni politiche l'Ucraina diventerà immediatamente membro". "State certi che stiamo lavorando sodo - ha continuato - abbiamo preso alcune decisioni importanti a Vilnius, dove abbiamo eliminato quello che chiamiamo piano d'azione per l'adesione, trasformando il percorso verso l'adesione da un processo in due fasi a un processo in una fase, in cui è stato creato il Consiglio Nato-Ucraina. Abbiamo anche concordato un grande programma di interoperabilità, garantendo che, una volta soddisfatte le condizioni politiche, l’Ucraina possa diventare immediatamente membro" dell'Alleanza, ha spiegato.

Gli alleati della Nato, ha poi riconosciuto Stoltenberg, "non hanno mantenuto ciò che avevano promesso" all'Ucraina. "Gli Stati Uniti hanno trascorso mesi senza concordare un pacchetto per l’Ucraina e gli alleati europei non hanno consegnato la quantità di munizioni promessa".

"Ciò ha avuto gravi conseguenze sul campo di battaglia - ha proseguito - la mancanza di munizioni ha consentito ai russi di avanzare". "La mancanza di una linea di difesa aerea ha reso possibile che più missili russi colpissero gli obiettivi - ha detto ancora - la mancanza di capacità" di tiro a lunga gittata "ha permesso ai russi di concentrare più forze. Ora ne vediamo le conseguenze. E' estremamente importante che nelle ultime due settimane abbiamo assistito ad alcuni cambiamenti molto importanti: il grande annuncio degli Stati Uniti di 61 miliardi di dollari è davvero significativo; il Regno Unito ha annunciato il suo pacchetto più grande di sempre, comprese le difese aeree e milioni di munizioni; molti altri alleati si fanno avanti con diversi tipi di annunci. Ora la nostra responsabilità è garantire che questi annunci si trasformino in consegne reali, consegne fisiche o armi e munizioni, il più presto possibile".

"Di questo lavoro logistico - ha continuato - l'attuazione pratica della consegna di munizioni e armi all'Ucraina, è responsabile il comandante delle forze Usa in Europa. Sono in contatto regolare con lui ed è molto consapevole dell'urgenza: fanno tutto il possibile per assicurarsi che gli annunci si trasformino in consegne il più rapidamente possibile, perché il tempo conta, ogni giorno conta. Dobbiamo essere onesti e dobbiamo renderci conto che, quando non consegniamo, quando ritardiamo le forniture, è una questione di vita o di morte, che ha conseguenze reali. Quando non otteniamo i risultati che dovremmo, sono gli ucraini che ne pagano il prezzo", ha sottolineato ancora.

Per Stoltenberg, ''la situazione è difficile, ma non è troppo tardi perché l'Ucraina prevalga'' sulla Russia. Il segretario generale ha poi sottolineato che ''è importante tornare di nuovo a Kiev e incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky''.

Su 'X' Stoltenberg ha poi promesso che ''è in arrivo un ulteriore sostegno''. Inoltre ''la Nato si sta impegnando a lungo termine, mettendo l'Ucraina su un percorso irreversibile verso l’Alleanza'', ha scritto in un post.

Zelensky: "Meritiamo ingresso nella Nato". E torna a chiedere armi

"Potrebbe diventare un momento di forza per l'Alleanza, oppure no. E' qui che si deciderà se un nemico dell'Alleanza sarà in grado di vietare il rafforzamento della Nato", le parole del presidente ucraino Zelensky, al fianco di Stoltenberg, con il pensiero al vertice dell'Alleanza previsto a luglio a Washington. L'Ucraina, ha incalzato, "merita di essere invitata nella Nato".

"Lo meritiamo per la nostra forza, la nostra difesa di valori comuni e la nostra importanza per il futuro dell'intera comunità euro-atlantica", ha insistito Zelensky nelle dichiarazioni diffuse dalla presidenza.

"Forniture rapide" di armi "significano letteralmente stabilizzazione delle prime linee" perché la Russia "si prepara a un'ulteriore offensiva" ha poi detto Zelensky, sottolinea la presidenza ucraina, che ha osservato come la Russia stia cercando di sfruttare la situazione mentre l'Ucraina attende le forniture dai partner e prosegue il conflitto iniziato con l'invasione russa del 24 febbraio 2022.

Il leader ucraino ha fatto esplicito riferimento a munizioni di "artiglieria calibro 155, armi a lungo raggio, sistemi di difesa area e prima di tutto i sistemi Patriot" per raggiungere l'obiettivo di "distruggere le ambizioni terroristiche della Russia". "L'esercito russo si prepara a un'ulteriore azione di offensiva - ha incalzato nelle dichiarazioni diffuse dalla presidenza - E insieme con gli alleati dobbiamo fermare l'offensiva russa".

"Ucraina e Nato hanno raggiunto il livello più alto nelle relazioni dalla nostra indipendenza, ma non ancora il più alto possibile", ha poi scritto su X dopo l'incontro. "E' esattamente di questo - aggiunge - che abbiamo parlato con Stoltenberg. Abbiamo parlato anche del contrasto all'aggressione russa, dell'ulteriore cooperazione tra Ucraina e Nato e delle modalità per unire davvero i nostri sforzi". Zelensky ha poi concluso ringraziando Stoltenberg per "il sostegno all'Ucraina" e per "questa visita".

Nella serata il presidente ucraino è poi tornato sulla richiesta di Patriot. "I regolari attacchi missilistici russi, così come gli sforzi dell'occupante per distruggere più posizioni ucraine possibile, possono essere fermati. E i piani offensivi russi possono essere sventati", ha scritto, denunciando su X che "diverse persone sono state uccise a Odessa e molte sono rimaste ferite" in un raid missilistico, mentre a Kharkiv è stata colpita con un attacco aereo. Ma per fermare la Russia, ha aggiunto, "la forza ucraina deve essere sostenuta da un supporto sufficiente da parte dei partner: i Patriot devono arrivare in Ucraina adesso e le armi con una portata sufficiente per distruggere i russi".

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