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Ucraina, Lituania pronta a inviare soldati per missioni di addestramento

Il paese baltico si espone

Soldati in guerra
Soldati in guerra
08 maggio 2024 | 19.09
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C'è un paese pronto a mandare soldati in Ucraina. La premier della Lituania Ingrida Simonyte rende noto di essere pronta a inviare i suoi militari in missione di addestramento in Ucraina, in una fase cruciale della guerra che Kiev sta combattendo contro la Russia. La presa di posizione del paese baltico arriva malgrado le minacce di Mosca: il ministero della Difesa guidato da Sergei Shoigu ha annunciato esercitazioni nucleari tattiche ordinate da Vladimir Putin in risposta alle dichiarazioni di Emmanuel Macron.

Il presidente francese, dopo le prime esternazioni di febbraio, negli ultimi giorni è tornato a prospettare l'ipotesi di inviare soldati in Ucraina se la Russia dovesse sfondare la linea del fronte e se Kiev dovesse chiedere apertamente il sostegno diretto dei partner occidentali: si tratta di 2 condizioni, ha evidenziato Macron, che allo stato attuale non si sono concretizzate.

In una intervista al Financial Times, Simonyte ha spiegato che "se pensassimo solo alla risposta di Mosca, non invieremmo nulla. Una settimana sì e una no, si sente parlare di attacchi nucleari contro qualcosa". L'Ucraina non ha chiesto alla Lituania come ad altri Paesi in modo ufficiale di poter ricevere soldati di Paesi alleati sul suo territorio.

Numerosi paesi hanno detto e ribadito che non invieranno personale militare in Ucraina. L'Italia ha chiarito ripetutamente la propria posizione in relazione al dibattito. "Non manderemo nessun militare italiano in Ucraina. Ho appena terminato una riunione con tutti i nostri ambasciatori delle aree di crisi: Ucraina, Medio Oriente, Mar Rosso. Ho ribadito la nostra posizione in difesa dell’indipendenza territoriale dell’Ucraina ma non siamo in guerra con la Russia", ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

"Anche tutte le armi che abbiamo - ha spiegato a margine del convegno dedicato a 35 anni della legge istitutiva della professione di psicologo, in corso a Roma - non possono essere usate al di là del confine ucraino. La nostra posizione è molto chiara".

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