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Russia, Carlson ha intervistato Putin: anchor Usa in missione al Cremlino

L'intervista sarà disponibile tra poche ore sulla sua piattaforma e domani mattina sul sito del Cremlino

Vladimir Putin e Tucker Carlson (Afp)
Vladimir Putin e Tucker Carlson (Afp)
08 febbraio 2024 | 15.05
LETTURA: 4 minuti

Tucker Carlson, l'anchor americano considerato vicino a Donald Trump in missione al Cremlino, ha già ottenuto i suoi obiettivi, commerciale e politico. Assicurarsi un pubblico stellare per l'intervista esclusiva a Vladimir Putin, con cui di fatto lancia la sua piattaforma streaming a pagamento (72 dollari l'anno), il Tucker Carlson Network, creando aspettativa e polemiche con un video già visualizzato da 60 milioni di persone, e far tornare il presidente russo al centro del dibattito politico negli Stati Uniti, mentre il Senato boccia gli aiuti all'Ucraina e nel pieno della campagna elettorale per le presidenziali. L'intervista sarà disponibile gratuitamente su tuckercarlson.com (ora di New York, così come da domani mattina, sul sito del Cremlino (il video e la trascrizione, in russo e in inglese).

Il copione è stato scritto con cura. Carlson è approdato a Mosca. Ai suoi spostamenti in città la stampa ufficiale russa ha dato ampia copertura. Sono iniziate le speculazioni sulle ragioni del suo viaggio, anche sui media occidentali. In un video dalla sua suite a Mosca (da più di mille dollari a notte, come è stato fatto notare), l'ex star di Fox News, emittente di destra da cui si è fatto licenziare a sorpresa lo scorso anno, ha infine annunciato che avrebbe intervistato Vladimir Putin, primo giornalista occidentale a farlo dall'inizio della guerra, accusando i suoi colleghi "di non essersi neanche scomodati" a raccontare la versione russa.

"La maggioranza degli americani non ha idea delle ragioni che hanno portato Putin a invadere l'Ucraina o di quali siano i suoi obiettivi. Non hanno mai ascoltato la sua voce. E questo è sbagliato", ha aggiunto nel video, pubblicato poche ore prima del voto del Senato.

Le smentite sono state immediate, ma non hanno fatto che gonfiare ulteriormente la polemica, quindi l'aspettativa. Giornalisti del calibro di Christiane Amanpour hanno ricordato di aver chiesto, senza risultati, di intervistare Putin. "Davvero Tucker pensa che noi giornalisti non abbiamo cercato di intervistare Putin ogni giorno dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina. E' assurdo. Continueremo a farlo, come lo facciamo da anni", ha detto Amanpour. Lo stesso ha precisato Steve Rosenberg, della Bbc. Tutti comunque con in mente il corrispondente a Mosca del Wall Street Journal Evan Gershkovich detenuto da dieci mesi con l'accusa di spionaggio.

"In passato molti giornalisti hanno intervistato Putin i cui frequenti discorsi sono coperti dalla stampa. Ma l'intervista di Carlson è diversa perché non è un giornalista, ma un propagandista con una storia nell'aiutare gli autocrati a nascondere la corruzione", ha scritto Anne Applebaum, giornalista e storica americana.

Perfino il portavoce del Cremlino ha smentito Carlson. Dmitry Peskov ha spiegato che Putin ha accettato la richiesta perché il giornalista noto per i suoi toni aggressivi e lontani dalla correttezza politica, "ha posizioni diverse da tutti gli altri giornalisti occidentali, non troppo filo Ucraina, anzi filo americana". "La sua posizione è in netto contrasto con quella di tutti gli altri media anglosassoni tradizionali", ha aggiunto.

"Fare un'intervista come questa è rischioso, quindi ci abbiamo pensato con attenzione per mesi. Siamo giornalisti. Il nostro dovere è informare la gente. La maggioranza degli americani non è informata sulla guerra che da due anni sta rimodellando il mondo. Ma devono esserlo", ha sottolineato Carlson, nel video pubblicato sul suo account X da 11,7 milioni di follower, dove dopo l'uscita da Fox News ha pubblicato i suoi show in attesa del lancio della sua piattaforma.

Show ancora con visualizzazioni complessive dell'ordine di milioni per puntata, anche se in netto calo rispetto all'audience a cui era abituato nella televisione tradizionale. Fino all'intervista con Putin.

Ue: "Putin bugiardo cronico, presto per parlare di sanzioni a Carlson"

"Non abbiamo visto l'intervista, ma possiamo immaginare" quello che il presidente russo Vladimir Putin dirà" all'ex anchorman di Fox News Tucker Carlson, dato che "è un bugiardo cronico". Lo ha detto il portavoce dell'Ue per gli Affari Esteri Peter Stano, a Bruxelles. "Si discuterà e si prenderà una decisione, ma è prematuro prendere una decisione su questa intervista" specifica. In ogni caso "per quanto riguarda le sanzioni nei confronti delle persone, il processo è confidenziale". Tuttavia, ricorda, le misure devono essere adottate "all'unanimità" e avere solide basi giuridiche, dato che possono essere contestate in Corte di Giustizia.

Il portavoce Johannes Bahrke ha ricordato che "è in corso un'indagine nei confronti di X e guardiamo da vicino quello che fa la piattaforma. Ma è la piattaforma che deve intervenire sui contenuti specifici: noi ci occupiamo dei rischi sistemici". In questo caso, "non si tratta di contenuto terroristico", bensì di contenuto potenzialmente "illegale", che la piattaforma deve "rimuovere", una volta che si accorge della sua pubblicazione.

"Non discutiamo il problema di un'intervista, ma di una sistematica manipolazione dell'informazione, che sta diventando cronica, non solo da parte del Cremlino, ma anche da parte di altri Paesi - ha aggiunto Stano -. Noi combattiamo contro questa manipolazione, mantenendo la libertà di opinione e di espressione". "Vladimir Putin ha il desiderio contorto di ristabilire l'impero russo, per cui deve controllare tutto quello che accade nel suo vicinato e può imporre a tutti il suo volere. Non è una cosa che possiamo né siamo disponibili a tollerare, nel XXI secolo", ha concluso.

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