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Stato di Palestina, l'Italia frena: "Passi che creano tensione non servono"

Il ministro degli Esteri Tajani ribadisce il sì alla soluzione 'due popoli due Stati' attraverso un negoziato che porti al reciproco riconoscimento. Pressing dell'ambasciatrice palestinese: "Si passi dalle parole ai fatti". Conte: "Così l'Italia si volta dall'altra parte"

Bandiera palestinese - Fotogramma
Bandiera palestinese - Fotogramma
22 maggio 2024 | 17.24
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Dopo l'annuncio di Spagna, Irlanda e Norvegia che hanno deciso di riconoscere lo Stato di Palestina, l'Italia, favorevole alla soluzione a due Stati, frena. ''Noi siamo favorevoli alla nascita di uno Stato palestinese che riconosca Israele e sia riconosciuto da Israele - precisa il ministro degli Esteri, Antonio Tajani - . Non abbiamo mai cambiato la nostra filosofia due popoli due Stati. Noi siamo pronti a lavorare per una soluzione, così come proposta dalla Lega Araba, per preparare il terreno alla nascita di uno Stato palestinese con una sorta di amministrazione dell'Onu, anche con una presenza militare e siamo pronti a inviare militari italiani. Passi che creano tensione non servono, dobbiamo lavorare per la pace e per la soluzione due popoli, due Stati. Nel fine settimana incontrerò il primo ministro e ministro degli Esteri dell'Anp che noi sosteniamo e andiamo avanti su un percorso di pace''.

L'appello dell'ambasciatrice palestinese

Ma pressing sull'Italia e sul resto dei Paesi europei arriva dall'ambasciatrice palestinese in Italia, Abeer Odeh: dopo la decisione di Spagna, Irlanda e Norvegia che "rappresenta un'ottima iniziativa che apprezziamo enormemente", da oggi "ci aspettiamo si muovano gli altri Paesi europei, compresa l'Italia, che pur continuando a sostenere la soluzione 'Due popoli, due Stati', non hanno ancora fatto questo passo decisivo affinché questa soluzione si realizzi".

Per Odeh i governi di Madrid, Dublino e Oslo "hanno voluto dimostrare che chi non sopporta l'illegalità e difende il diritto internazionale basato su regole condivise deve agire concretamente affinché queste siano rispettate. Per questo, e per riaffermare che il diritto all'autodeterminazione costituisce un principio fondamentale riconosciuto a tutti i popoli, Spagna, Irlanda e Norvegia hanno voluto riconoscere con i fatti il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato", ha proseguito l'ambasciatrice, secondo cui "nonostante la tragedia che stiamo attraversando, da oggi siamo più fiduciosi che il diritto trionfi sulla barbarie e sulla prepotenza di un'occupazione che dura da decenni in barba alle risoluzioni e alle leggi internazionali che ne chiedono espressamente la fine".

Conte: "Con il governo Meloni l'Italia si gira dall'altra parte"

"Spagna, Irlanda e Norvegia annunciano ufficialmente il loro riconoscimento dello Stato di Palestina. Deve farlo anche l'Italia! Invece Tajani ci spiega che 'l'Italia si è astenuta sul voto Onu per il riconoscimento della Palestina perché sta alla guida del G7 e la maggioranza dei Paesi che ne fanno parte si è astenuta'", scrive sui social il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.

"Questo è il Governo Meloni. Non c’è da aggiungere altro. Vediamo cosa fa la maggioranza nel G7 e li seguiamo. Ci siamo ridotti a questo. L’Italia non guida, l’Italia non sceglie, l’Italia si gira dall’altra parte. Come quando si sono astenuti su tregua e cessate il fuoco mentre morivano migliaia di donne e bambini palestinesi sotto le bombe a Gaza. Questa non è la nostra Italia", aggiunge il leader del M5s.

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