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Israele, portavoce governo: "Maggior parte del mondo ci sostiene, avanti fino a distruzione Hamas"

Eylon Levy all'Adnkronos: "Non c'è rischio di isolamento, l'appoggio Usa è incrollabile"

Esercito israeliano a Gaza - Afp
Esercito israeliano a Gaza - Afp
14 dicembre 2023 | 16.58
LETTURA: 3 minuti

Israele non rischia l'isolamento a livello internazionale come sostenuto dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden ma anzi (come affermato dal capo della Casa Bianca nella stessa dichiarazione) "ha il sostegno della maggior parte del mondo perché tutte le nazioni libere hanno compreso che dopo le barbare atrocità perpetrate il 7 ottobre, questa guerra deve concludersi con la fine di Hamas". Così in un'intervista all'Adnkronos il portavoce del governo israeliano, Eylon Levy.

"L'Amministrazione Biden - afferma Levy - ha mostrato un sostegno incrollabile. Si tratta di un sostegno diplomatico, militare, morale e materiale che rende chiaro che questa guerra deve finire con una vittoria totale di Israele sul regime terroristico che ha perpetrato il più sanguinoso massacro di ebrei dai tempi dell'Olocausto".

"Hamas fabbrica la crisi umanitaria"

"Ora Hamas sta facendo del suo meglio per cercare di esercitare pressioni diplomatiche su Israele affinché smetta di difendersi". Inoltre sta cercando di "massimizzare le vittime civili all'interno di Gaza e di fabbricare una crisi umanitaria per cercare di suscitare la simpatia internazionale", afferma Levy sottolineando che "se questa guerra finisse con Hamas ancora in piedi, sarebbe una vittoria per le organizzazioni terroristiche che hanno perpetrato l'attacco terroristico più mortale dall'11 settembre".

Fine guerra col raggiungimento di 3 obiettivi

Per questo, insiste Levy, "questa guerra continuerà finché non raggiungeremo tutti e tre gli obiettivi: la distruzione di Hamas, la restituzione di tutti gli ostaggi e il ritorno della sicurezza per il popolo di Israele affinché la Striscia di Gaza non possa mai più costituire una minaccia". Solo quando "sarà di nuovo sicuro dormire nei loro letti per i bambini di Kfar Aza, Beeri e Nahal Oz (tre dei kibbutz al confine con Gaza devastati da Hamas il 7 ottobre, ndr). E perché ciò accada - sottolinea ancora il portavoce israeliano - il regime terroristico di Hamas non può più essere il loro vicino".

"Acqua in tunnel? Nulla che danneggi ostaggi"

Quanto alla notizia, pubblicata dal Wall Street Journal secondo cui Israele starebbe pompando acqua di mare nei tunnel di Hamas a Gaza, Levy ricorda che l'esercito israeliano "non ha confermato" ma, sottolinea, "abbiamo a che fare con la sfida unica di un'intera città sotterranea che Hamas ha costruito sotto Gaza per cercare di usare i civili palestinesi come scudi umani. E per affrontare questa minaccia e distruggere quella rete di tunnel, dobbiamo escogitare nuovi modi creativi e innovativi. Non posso entrare nei dettagli su come lo stiamo facendo, ma ovviamente non faremo nulla per danneggiare gli ostaggi perché l'obiettivo centrale di questa guerra è riportarli a casa sani e salvi".

da Houthi minaccia seria, la affronteremo'

Levy parla anche degli Houti dopo che negli ultimi giorni la tensione nel Mar Rosso è salita a livelli di guardia a causa degli attacchi con missili e droni sferrati contro le navi dal gruppo filo-iraniano che controlla alcune parti dello Yemen. "Gli Houthi sostenuti dall'Iran rappresentano una minaccia chiara e attuale alla pace e alla sicurezza internazionale e al commercio globale. Come ha affermato ieri il nostro presidente Herzog, gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso rappresentano una linea rossa. Si tratta di una minaccia seria e tale minaccia verrà affrontata", afferma. Secondo Levy, questi attacchi nel Mar Rosso sono "un campanello d'allarme per il mondo intero".

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