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Israele-Hamas, slitta ancora voto Onu. Tel Aviv: "Tregua di una settimana per 40 ostaggi". Oggi Haniyeh al Cairo

Le trattative vanno avanti dopo il veto degli Stati Uniti sull'ultima versione del testo di risoluzione. Intanto Israele conferma il dispiegamento aggiuntivo di truppe nel sud della Striscia. Ministero sanità di Gaza: "Altri 100 morti in un giorno"

Macerie a Gaza - Afp
Macerie a Gaza - Afp
20 dicembre 2023 | 00.20
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Slitta ancora il voto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su una risoluzione per fermare le ostilità tra Israele e Hamas a Gaza. Lo rende noto la Bbc, aggiungendo che ci sono state intense discussioni sulla formulazione della bozza di risoluzione, con gli Stati Uniti che hanno posto il veto all’ultima versione della risoluzione.

Non si sarebbe ancora sciolto infatti il nodo del riferimento alla "cessazione delle ostilità", anche se in un formula molto alleggerita in cui si parla di "passi urgente verso una sostenibile cessazione delle ostilità". Per gli Usa è accettabile parlare di "urgente sospensione delle ostilità" per permettere gli aiuti umanitari, ma ogni riferimento alla 'cessazione' è non accettabile.

“Sosteniamo pienamente la necessità di affrontare i bisogni umanitari della popolazione di Gaza e stiamo lavorando su questi problemi con altri paesi nel Consiglio di Sicurezza”, ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Matthew Miller, senza commentare il motivo per cui il voto sull'ultima risoluzione del Consiglio di Sicurezza relativa alla guerra a Gaza è stato ripetutamente ritardato.

Palrando con i giornalisti, Miller ha affermato che gli Stati Uniti hanno discusso con Israele in merito alla risoluzione, ma non ha riferito se i funzionari israeliani abbiano chiesto agli Stati Uniti di porre il veto alla risoluzione.

Le condizioni di Israele per la tregua

Intanto Israele ha informato il Qatar che sarebbe pronto ad una tregua di almeno una settimana nei combattimenti a Gaza in cambio del rilascio di circa 40 ostaggi detenuti da Hamas, secondo quanto riporta il Jerusalem Post.

Tuttavia il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant fa sapere che l'operazione di terra si estenderà ad altre aree della Striscia. Durante una visita al confine di Gaza, ieri Gallant ha detto: "Khan Younis è diventata la nuova capitale del terrore". Non smetteremo di agire lì finché non avremo raggiunto gli alti funzionari di Hamas", ha riferito il Times of Israel, citando fonti del ministero.

Confermato anche il dispiegamento aggiuntivo di truppe nelle vicinanze di Khan Younis. "Nel sud di Gaza, nell'area di Khan Yunis, stiamo espandendo le nostre operazioni. Abbiamo aggiunto un'intera brigata e ulteriori forze di ingegneria da combattimento per le operazioni nell'area, per migliorare le nostre operazioni", ha detto il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), Daniel Hagari.

Leader di Hamas oggi al Cairo

Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, oggi si recherà al Cairo, in Egitto per colloqui. Fa sapere la Bbc.

Intanto ieri, secondo quanto denunciato dal portavoce del ministero della Sanità di Gaza Ashraf al-Qudra, circa 100 persone sono state uccise negli attacchi israeliani su Gaza, aggiungendo che Israele ha compiuto "massacri in tutte le aree della Striscia di Gaza", mentre altre centinaia di persone sono rimaste ferite.

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