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"Germania deve essere pronta a guerra entro 2029": Berlino e l'allarme Russia

Il ministro della Difesa, Pistorius: "In caso di emergenza, abbiamo bisogno di giovani uomini e donne in grado di difendere il Paese"

Soldati in azione in Ucraina
Soldati in azione in Ucraina
05 giugno 2024 | 19.22
LETTURA: 2 minuti

La Germania non si fida di Vladimir Putin e deve essere pronta per una guerra che potrebbe coinvolgere Berlino entro pochi anni. A fronte della minaccia rappresentata dalla Russia, che ha invaso l'Ucraina oltre 2 anni fa, il ministro della Difesa Boris Pistorius vuole migliorare la prontezza operativa della Bundeswehr e assicurare che il paese "sia preparato per la guerra entro il 2029".

Pistorius è intervenuto oggi in parlamento a Berlino, sottolineando come sia necessario agire a livello di deterrenza per evitare che il peggio accada".

A tal fine sono essenziali risorse finanziarie, materiali e personale, ha aggiunto. "In caso di emergenza, abbiamo bisogno di giovani uomini e donne in grado di difendere il Paese", ha sostenuto, dicendo di credere alla necessità di "nuova forma di servizio militare", che "non può essere completamente esente da obblighi". In Germania, il servizio militare obbligatorio è stato sospeso nel 2011.

Oggi è emerso anche che il governo federale ha adottato un nuovo documento per la difesa militare e civile della Germania, che stabilisce le responsabilità della Bundeswehr, delle organizzazioni umanitarie e delle autorità di difesa civile in caso di disastri e guerre.

Le nuove linee guida per la difesa globale, annunciate a Berlino dai ministeri degli Interni e della Difesa, sostituiscono un precedente documento del 1989. La nuova versione affronta anche il tema degli sviluppi tecnologici, delle minacce informatiche e della guerra ibrida.

Il ministro dell'Interno Nancy Faeser ha spiegato che è necessaria una maggiore preparazione. "L'aggressione russa ha cambiato completamente la situazione della sicurezza in Europa, prima di tutto con i nostri partner orientali dell'UE e della NATO, come gli Stati baltici, ma anche con minacce ibride come gli attacchi informatici, lo spionaggio e la disinformazione".

Pertanto, ha aggiunto, oltre alle misure di protezione delle autorità di sicurezza e alla deterrenza e difesa militare, è necessario rafforzare ulteriormente la protezione dei civili.

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