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Israele, media: "Hamas disposta a liberare 40 ostaggi per 120 palestinesi"

Idf: "Presa roccaforte Hamas nel centro di Gaza City". Ministro degli Esteri: "E' terza guerra mondiale contro Iran e Islam estremista"

Cartelli con foto degli ostaggi israeliani - (Afp)
Cartelli con foto degli ostaggi israeliani - (Afp)
02 gennaio 2024 | 10.33
LETTURA: 6 minuti

Hamas sarebbe disponibile a liberare 40 ostaggi nelle sue mani a Gaza in cambio del rilascio di 120 palestinesi detenuti in Israele. A riportarlo un articolo dell'agenzia Arab World Press (Awp) - rilanciato dal Jerusalem Post - che cita fonti del gruppo islamista palestinese.

Secondo le fonti, i negoziatori di Hamas avevano chiesto un giorno di cessate il fuoco per ogni ostaggio rilasciato, richiesta respinta da Israele. "I colloqui a cinque tra Egitto, Qatar, Stati Uniti, Israele e Hamas vanno avanti, ma finora non è stato raggiunto alcun accordo", hanno dichiarato le fonti, aggiungendo che i colloqui hanno "accelerato in modo significativo nelle ultime ore" grazie agli "sforzi continui" del Cairo e di Doha.

Haniyeh,'Hamas aperto a governo nazionale per Gaza e Cisgiordania

"Gli ostaggi saranno rilasciati solo alle condizioni stabilite dalla resistenza che è padrona dello spazio e del tempo a Gaza e in Palestina", ha dichiarato il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, citato dai media arabi. Riferendosi ai negoziati e sottolineando che Hamas ha trasmesso le sue posizioni al Qatar e all'Egitto, Haniyeh ha precisato che sono basate sulla "completa cessazione dell'aggressione".

Il capo dell'ufficio politico del gruppo palestinese ha aggiunto che ​"gli uomini della resistenza hanno trasformato i carri armati dell'occupazione in bare carbonizzate e sono diventati leggende di determinazione e resistenza davanti al mondo".

Haniyeh ha inoltre fatto sapere che "per quanto riguarda la situazione interna siamo aperti a un governo nazionale in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza".

Idf: "Presa roccaforte Hamas nel centro di Gaza City"

Intanto le Forze di difesa israeliana (Idf) hanno rivendicato di aver conquistato una roccaforte di Hamas nel centro della zona residenziale di Gaza City. In una nota l'Idf spiega che nel quartiere di Sheikh Radwan le forze speciali hanno preso il controllo del cosiddetto avamposto orientale di Hamas, composto da 37 edifici "nel cuore della popolazione civile". La roccaforte è circondata da edifici residenziali, una scuola e un ospedale, con una moschea nel complesso utilizzata come punto d'incontro per gli agenti di Hamas, hanno riferito le Idf. I militari israeliani ritengono che la roccaforte ''strategica'' sia stata utilizzata dall'intelligence di Hamas e da altre unità del gruppo per ''gestire i combattimenti nell'intera Striscia di Gaza''.

''L'impressione che ci stiamo fermando'' nella guerra contro Hamas ''è sbagliata'', ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant visitando la strada Salah a-Din nel centro della Striscia di Gaza. "Finiremo questa campagna quando Hamas non funzionerà più come organo di governo e certamente non come struttura militare, ci vorrà tempo", ha affermato Gallant.

Ministro degli Esteri: "E' terza guerra mondiale contro Iran e Islam estremista"

Israele è "nel pieno della Terza Guerra Mondiale contro l'Iran e l'Islam estremista". Si è espresso così il nuovo ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, in dichiarazioni riportate dal Times of Israel dopo una cerimonia a Gerusalemme per l'inizio del mandato. Katz, esponente di spicco del Likud che prende il posto di Eli Cohen in base a un accordo interno, ha ribadito che Israele "raggiungerà l'obiettivo di rovesciare Hamas". "Il nostro impegno, come Paese e come ministero, è prima di tutto riportare a casa gli ostaggi con nuove iniziative, esercitare pressioni a livello globale", ha detto Katz.

Migliaia di palestinesi tornano a nord della Striscia

Migliaia di palestinesi sono tornati nel nord della Striscia di Gaza dopo che alcuni soldati delle Forze di difesa israeliane si sono ritirati dall'area. Lo riporta l'emittente al-Jazeera raccogliendo testimonianze. "Le persone qui si siedono e dormono sopra le macerie dove l'odore del sangue e della morte è ovunque", ha detto una donna. ''Qui sono stati commessi molti massacri e tutti i rifugi sono stati presi di mira. La resilienza delle persone sarà sempre più forte di quella dell'esercito di occupazione'', ha aggiunto. Un'altra donna ha dichiarato: ''Non abbandonerò mai il nord di Gaza. Non lascerò mai la mia terra, la mia casa e la mia famiglia nonostante la sofferenza''. Un cittadino palestinese ha quindi rivolto un appello: ''Chiediamo al mondo di affrontare l'occupazione''.

Continuano i raid

Continuano i raid. Sarebbe di almeno 15 palestinesi morti il bilancio di un bombardamento israeliano che ha colpito nella notte una casa a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. E' quanto riferisce l'agenzia palestinese Wafa.

La Mezzaluna Rossa palestinese denuncia che quattro sfollati, tra cui un bambino, sono stati uccisi in un raid aereo israeliano su un palazzo di otto piani della Mezzaluna Rossa palestinese a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. La Mezzaluna Rossa palestinese ricorda che sono 14mila gli sfollati nel palazzo e nel vicino ospedale di al-Amal.

Altri quattro palestinesi sono stati uccisi in un'operazione "antiterrorismo" condotta dall'Esercito israeliano nei pressi di Qalqilia, in Cisgiordania. Lo hanno riferito fonti delle Forze di difesa israeliane, secondo cui un militare è rimasto lievemente ferito negli scontri avvenuti durante l'operazione, nel corso della quale sono state anche sequestrate ingenti quantità di armi.

Secondo il nuovo bilancio diffuso dal ministero della Salute di Gaza, sono 22.185 i palestinesi morti e 57.035 quelli rimasti feriti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre.

Il ministero dell'Istruzione palestinese ha denunciato che sono 4.156 gli studenti palestinesi morti e 7.818 quelli rimasti feriti nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, come riporta l'agenzia Wafa che rilancia un comunicato in cui si precisa che dal 7 ottobre nella Striscia sono rimasti uccisi almeno 4.119 studenti e 7.536 sono rimasti feriti, mentre in Cisgiordania il bilancio parla di 37 morti e 282 feriti. La Wafa riporta anche di 278 scuole pubbliche e 65 affiliate all'Unrwa bombardate e danneggiate nella Striscia di Gaza e di 38 istituti "assaltati" e danneggiati in Cisgiordania.

Iran ringrazia Houthi per "sostegno a popolo palestinese oppresso"

L'Iran ha ringraziato i miliziani yemeniti Houthi per il loro ''sostegno al popolo palestinese oppresso''. Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdolahian, affermando di "stimare e apprezzare la posizione forte e autorevole di Ansarullah'', gli Houthi appunto, ''nel sostenere il popolo oppresso della Palestina". Amirabdolahian ha avuto un incontro nelle scorse ore con il portavoce e capo negoziatore degli Houthi Mohamed Abdulsalam. Il capo della diplomazia iraniana ha quindi annunciato l'appoggio di Teheran alla pace in Yemen e ha espresso soddisfazione per il progresso nei negoziati tra le parti, sottolineando che ''l'Iran appoggerà sempre la volontà del popolo dello Yemen".

Siria: "Raid israeliano alla periferia di Damasco"

Intanto il governo siriano ha denunciato un raid israeliano contro la periferia di Damasco lanciato dalle Alture del Golan occupate dallo Stato ebraico. In una nota del ministero della Difesa siriano pubblicata su Facebook si legge che l'attacco è avvenuto intorno alle 4.35 ora locale contro diverse zone dell'area rurale di Damasco, provocando danni. Poche ore prima, l'Osservatorio siriano per i diritti umani aveva reso noto che milizie filoiraniane avevano sparato razzi verso le Alture del Golan, con le truppe israeliane che avevano risposto attaccando Daraa e Quneitra.

Le forze israeliane hanno confermato di aver effettuato nelle ultime ore raid in Siria. Su X le Idf affermano di aver "attaccato l'infrastruttura militare dell'Esercito siriano in risposta ai lanci di razzi sparati ieri in direzione del territorio israeliano". Non vengono forniti altri dettagli sugli obiettivi.

Turchia: 46 mandati d'arresto per spionaggio per Israele

Almeno 33 persone sono state arrestate in Turchia, sospettate di "spionaggio" per conto del Mossad, per conto di Israele. Lo riporta il giornale Daily Sabah, secondo cui la Procura di Istanbul ha spiccato un totale di 46 mandati d'arresto e nell'ambito dell'inchiesta sono scattate operazioni in otto province della Turchia. L'inchiesta, si legge sul sito web del giornale, ha "scoperto che l'intelligence israeliana era dietro attività incentrate su stranieri residenti in Turchia", 'attività' che vanno dall'"individuazione ad assalti, a tentativi di rapimento".

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