Continua l’effetto negativo della decisione della Bce di aumentare i tassi di interesse di 50 punti base, con la presidente Christine Lagarde che ha spiegato come la linea dura continuerà nei prossimi mesi, con altri possibili rialzi. Le Borse europee soffrono ancora, con i titoli di Stato nell’occhio del ciclone, visto che da marzo partirà ufficialmente il Quantitative tightening, cioè la riduzione degli acquisti di obbligazioni e la vendita delle attuali per 15 miliardi di euro al mese.
A Milano il Ftse Mib perde lo 0,16% e chiude a 23.688,16 punti. Cresce ancora di molto lo spread tra Btp e Bund tedeschi, viaggiando sui 210 punti base. In netto rialzo anche il rendimento del titolo decennale, che si aggira intorno al 4,27%. Oggi era la giornata delle cosiddette “quattro streghe”, con importanti scadenze tecniche dei future e dei contratti di opzione sulle azioni e sugli indici, con termine a dicembre 2022.
Sul listino principale di Piazza Affari ottima performance di Azimut (+6,03%), che ha siglato con Unicredit (+1,77%) una lettera di intenti che delinea i principi fondamentali per la distribuzione in Italia di nuovi prodotti di risparmio gestito. Azimut, in particolare, costituirà e gestirà autonomamente in Irlanda una società di gestione che svilupperà prodotti di investimento per l’Italia. Il lancio dei fondi per i clienti è previsto per la seconda parte del 2023. Bene anche Intesa Sanpaolo (+3,19%), Banco Bpm (+1,75%) e Fineco (+2,47%).
In coda, invece, Tim (-1,02%). Il cda della compagnia ha avviato la cooptazione di Massimo Sarmi come consigliere, in sostituzione a Frank Cadoret, che si è dimesso a novembre. Male anche A2a (-2,16%), Diasorin (-3,68%), Inwit (-2,55%), Nexi (-2,13%) e Recordati (-2,10%). (in collaborazione con Money.it)