Le Borse europee chiudono in profondo rosso dopo la decisione della Bce di alzare i tassi di interesse di 50 punti base. La presidente Christine Lagarde ha spiegato che linea dura da “falco” continuerà nei prossimi mesi, con altri possibili rialzi. A marzo, poi, partirà il Quantitative Tightening, ovvero la riduzione di bilancio della banca, che si tradurrà in meno acquisti di obbligazioni e vendita delle attuali per 15 miliardi di euro al mese. Corre, però, l'euro che sale ai massimi da giugno sul dollaro, superando la soglia di 1,07 sul biglietto verde.
A Milano il Ftse Mib perde il 3,45% e chiude a 23.726,05 punti. Sale vertiginosamente lo spread tra Btp e Bund tedeschi, viaggiando sopra i 200 punti base. In forte rialzo anche il rendimento del titolo decennale, che si aggira intorno al 4,1%. I titoli di Stato sono quindi in evidente tensione per l’avvio delle vendite dei bond e dei btp da parte della Bce, che costringerà il mercato a farsi carico dell'acquisto di tutte le obbligazioni.
Sul listino principale di Piazza Affari in lieve ribasso Saipem (-0,58%), che ha annunciato due importanti nuovi contratti in Guyana ed Egitto, dal valore totale di 1,2 miliardi di dollari. In rialzo, invece, Leonardo (+0,03%).
Per il resto i titoli sono tutti negativi. I risultati peggiori sono quelli di Fineco (-6,35%), Intesa Sanpaolo (-4,46%), Generali (-4,72%), Hera (-5,02%), Amplifon (-5,47%), Azimut (-3,95%), Iveco (-4,81%), Moncler (-4,08%), Nexi (-5,24%), Poste (-5,22%), Mediobanca (-3,64%), Snam (-4,38%), Stm (-4,95%) e Terna (-3,49%). Contiene leggermente il calo Enel (-3,75%), che ha siglato un accordo di esclusiva con una società greca, Public Power Corporation (PPC), per avviare la potenziale cessione delle partecipazioni che possiede in Romania. (in collaborazione con Money.it)