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Civibank, no del cda all'opa lanciata da Sparkasse

Del Piero: "Non siamo riusciti ad avere risposte, definire friendly l'offerta è impossibile"

Michela Del Piero, presidente di Civibank
Michela Del Piero, presidente di Civibank
30 marzo 2022 | 16.13
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No del cda di Civibank all'opa lanciata da Sparkasse. Nella riunione del consiglio di amministrazione svoltasi questa mattina su 8 consiglieri presenti 6 hanno respinto la proposta mentre due si sono astenuti. E in attesa del pronunciamento della Consob la presidente della banca friuliana, Michela del Piero definisce l'offerta ''ostile'' sottolineando un cda ''compatto''. Sparkasse punta a detenere il 45% dell'istituto mantenendo la sede legale a Cividale del Friuli, ma spostando il quartiere generale a Bolzano.

''La formalizzazione dell'ostilità -spiega in conferenza stampa la presidente del cda, Michela Del Piero- verrà declinata a valle dell'autorizzazione Consob. Ma la non condivisione nasce da alcune considerazioni ben precise: in questi mesi non siamo riusciti ad avere risposte sulle questioni che abbiamo posto: quanta autonomia e quanta indipendenza effettiva sarebbe rimasta''.

Del Piero non ne fa una questione di poltrone, ma di percorso intrapreso dalla banca, di opportunità e di sviluppo per il territorio regionale. ''Abbiamo risanato la banca -sottolinea- abbiamo un bell'utile e abbiamo già raggiunto nel 2021 i risultati del piano industriale del 2023. Un percorso iniziato anni fa e Sparkasse avrebbe dovuto tenerne conto. Non è il momento di fare operazioni straordinarie. L'dea era di andare avanti con partnership commerciali, con progetti comuni, ma Sparkasse ha cambiato idea. Definire friendly l'opa è impossibile''.

Del Piero sottolinea il fatto che ''usano termini strani, parlano di nostre pretese e di loro concessioni. Mi sembra che la realtà sia che qualcuno compra e qualcuno subisce. Mi chiedo perché come paese dobbiamo dire benvenuto allo straniero, abdicare ad avere una banca nel nostro territorio, regalare un valore futuro, qual è il beneficio? Sono certa che la rete distributiva e il marchio rimarranno, ma quanto sarà deciso in Friuli Venezia Giulia e quanto a Bolzano?''.

E non è neanche una questione di prezzo perché ''noi come cda più volte abbiamo avuto sollecitazioni anche interessanti per l' acquisto del 51% ma le abbiamo sempre declinate senza neanche valutarle perché abbiamo ritenuto che questa banca fosse essenziale per questo territorio, fosse l'ultimo luogo in cui si poteva decidere l'economia e la finanza di questa regione''.

''Per il prezzo non mi esprimo ancora, ma segnalo che c'è stato un esposto che ci è arrivato qui per conoscenza di un azionista in cui segnala delle anomalie a favore dei grandi azionisti e a sfavore dei piccoli azionisti''.

''Questi tre accordi che stanno facendo presuppongono prestazioni accessorie, forse, di fare o non fare da parte di Sparkasse, per sollecitare in qualche maniera queste adesioni, altrimenti non si capisce, perché chiamare una preadesione quando un azionista ha diritto fino all'ultimo giorno di vendere allo stesso prezzo le proprie azioni. Dal punto di vista giuridico è incomprensibile, dal punto di vista sostanziale fa nascere qualche dubbio''.

''E' un'operazione molto interessante per loro perché dal punto di vista contabile loro hanno un componente positivo diretto di 180 milioni di euro che è la differenza tra prezzo pagato e la valutazione della banca. Sono 180 milioni che partono dal Friuli Venezia Giulia e vanno a Bolzano'' Così il presidente del cda di Civibanl, Michela Del Piero, spiega uno dei motivi che hanno portato il consiglio di amministrazione a bocciare l'opa lanciata sull'istituto da Sparkasse.

''A me come cittadino del Friuli Venezia Giulia -sottolinea- prima che come presidente di Civibank, questa operazione non va bene. Sono un cittadino che paga le tasse in una regione a statuto speciale in cui sappiamo che le tasse che paghiamo vanno direttamente a favore di servizi, non mi va assolutamente bene che il valore che abbiamo creato in questi sei anni vada a favore dei servizi della città di bolzano. Se a qualcun altro andrà bene vuol dire che deciderà che ancora una volta il Friuli fa bene a essere eterodiretto''.

Un Cda per i due terzi in continuità e ''un terzo con nuova linfa assolutamente qualificata''. Così il presidente di Civibank, Michela Del Piero introduce i nuovi nomi nella lista per il cda che sarà presentata all'assemblea degli azionisti convocata il 29 aprile in prima e il 25 maggio in seconda convocazione.

''Proporremo la professoressa Irene Monasterolo -dice durante la conferenza stampa per spiegare le ragioni del no all'opa di Sparkasse- e accanto a lei due imprenditori del nord est che sono due soci: Francesco Fracasso e Simone Cason, due soci del Veneto che hanno provato cosa vuol dire restare senza banche perchè erano vecchi clienti di Veneto banca. Lavorano con noi da tanto tempo e hanno capito cosa vuol dire avere una banca dei territori, veloce, corta, con decisioni che vengono prese qui e insieme a noi sono pronti a fare questa battaglia''.

Del Piero spiega che ''la legge ci impone di comunicare una lista depositata 30 giorni prima dell'assemblea e quindi questa è una lista non concordata con Sparkasse; loro ne presenteranno un'altra, nei fatti l'opa è ostile''.

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