A Milano il Ftse Mib perde l’1,12% e chiude a 27.101,53
Giornata negativa per le Borse europee, con vendite diffuse visto che gli investitori continuano a prendere le distanze dal mercato azionario. La preoccupazione riguarda per lo più le misure della Fed e della Bce sui tassi. In Italia il presidente di Confindustria Carlo Bonomi invita apertamente la Banca centrale europea a una riflessione sulla sua politica monetaria, che non starebbe dando gli effetti sperati. C’è poi lo scenario di guerra molto cupo dopo il discorso di Vladimir Putin, le sue minacce all'Occidente e l'uscita della Russia dal trattato Start sui limiti alle armi nucleari.
Al Ttf di Amsterdam risale il prezzo del gas, sopra i 50 euro al megawattora. In forte discesa il valore del petrolio, con Brent e Wti che calano di circa il 2%. A Milano il Ftse Mib perde l’1,12% e chiude a 27.101,53. In rialzo lo spread tra Btp e Bund tedeschi, che si muove sopra i 185 punti base. Cresce anche il rendimento del titolo decennale, attorno al 4,47%.
Sul listino principale di Piazza Affari bene Stellantis (+2,21%), che vola dopo aver diffuso conti da record: nel 2022 i ricavi netti hanno raggiunto quota 179,6 miliardi di euro, con un aumento del 18% sul 2021 e l'utile netto è stato di 16,8 miliardi di euro, in crescita del 26%. In programma, ora, c'è un buyback da 1,5 miliardi.
Sale anche Tim (+2,79%). La compagnia telefonica ha comunicato di aver ricevuto da Kkr la richiesta per la proroga al 24 marzo del termine per l’offerta sull’infrastruttura fissa del gruppo. Tim ha poi confermato che il consiglio di amministrazione per discutere dell’offerta si terrà dopodomani, 24 febbraio.
Male le utilities e i bancari. In negativo, infatti, Hera (-1,40%), Enel (-1,43%), Snam (-2,48%) e Terna (-2,03%). In coda, poi, Bper (-4,39%), Banco Bpm (-1,93%), Fineco (-4,77%), Intesa Sanpaolo (-3,00%) e Unicredit (-2,67%). (in collaborazione con Money.it)