Giornata negativa per le Borse europee, appesantite dai timori rispetto alle prossime mosse delle banche centrali sui tassi d’interesse e viste le difficoltà dei titoli a Wall Street. La tensione negli Usa è dovuta all'appesantirsi della situazione del gruppo finanziario Silicon Valley Bank, senza il conforto dai dati contrastanti arrivati dal mercato del lavoro americano.
Secondo Greg Meier, Global economics and Strategy di Allianz global investors, il contesto tecnico continua ad essere eterogeneo e la volatilità del mercato potrebbe essere molto alta prima delle decisioni della Fed, alla luce della grande sensibilità all’evoluzione di crescita, inflazione e tassi di interesse.
Al Ttf di Amsterdam in forte rialzo il prezzo del gas, sui 53 euro al megawattora. In calo il prezzo del petrolio, con Brent e Wti che scendono dell’1,2% circa. A Milano il Ftse Mib scende dell’1,55% e chiude a 27.281,96. Sale lo spread tra Btp e Bund tedeschi, che si muove attorno ai 177 punti base. In forte ribasso, invece, il rendimento del titolo decennale, attorno al 4,26%.
Sul listino principale di Piazza Affari bene Leonardo (+2,85%). La società ha reso noti i risultati finanziari del 2022, esercizio chiuso con ricavi in crescita e redditività che migliorano. In rialzo anche Buzzi Unicem (+2,99%), dopo il ribasso di ieri. Terna sale invece dello 0,34%.
In coda, al contrario, i bancari. In rosso il risparmio gestito, con FinecoBank che scivola rovinosamente (-4,58%). Cnh Industrial perde il 3,90%, Banca Mediolanum il 3,52%, Azimut il 3,20%, Amplifon il 3,22% e Prysmian il 4,28%. (in collaborazione con Money.it)