Seduta in chiaroscuro per le Borse europee. Gli investitori si muovono con prudenza mentre si aspettano i segnali delle banche centrali di Unione europea e Stati Uniti sul prossimo rialzo dei tassi d’interesse. Con uno scenario che rimane di assoluta incertezza si punta sull'oro, il primo bene rifugio e le quotazioni guadagnano oltre l'1%, toccando i massimi da marzo 2022. Sale anche il valore dell'euro, di circa lo 0,6%.
Al Ttf di Amsterdam in calo il gas a 42 euro al megawattora. In ribasso anche il prezzo del petrolio, con Brent e Wti che scendono di circa lo 0,2%. A Milano il Ftse Mib chiude in negativo: segna un ribasso dello 0,01% a 27.626,61 punti. In rialzo lo spread tra Btp e Bund tedeschi, che si muove sui 182 punti base. Stabile invece il rendimento del titolo decennale, attorno al 4,2%.
Sul listino principale di Piazza Affari bene Moncler (+4,45%), in scia con le indicazioni fornite dal colosso Lvmh, che nei primi tre mesi del 2023 ha registrato un aumento delle vendite del 17% a 21,04 miliardi di euro. Cresce anche Leonardo (+3,21%), dopo che il governo Meloni, tramite il ministero dell’Economia ha proposto Stefano Pontecorvo in qualità di presidente e Roberto Cingolani come amministratore delegato. Salgono anche Amplifon (+2,50%), Eni (+1,45%), Nexi (+2,09%), Stm (+1,55%) e Tenaris (+1,70%).
In coda, invece, Enel (-3,92%). Il ministero dell’Economia, titolare del 23,59% del capitale, ha proposto Paolo Scaroni come presidente e Flavio Cattaneo in qualità di amministratore delegato, con il mercato che non è convinto da queste due scelte dell’esecutivo. Male anche Terna (-1,64%), Iveco (-1,07%), Erg (-0,77%), Fineco (-1,70%) ed Hera (-1,46%). (in collaborazione con Money.it)