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Sciopero, lavoratori ex Ilva occupano l'autostrada Roma-Napoli - Video

Diretti nella Capitale per la manifestazione di protesta, hanno deciso di bloccare per 15 minuti l'autostrada all'altezza dell'area di servizio Frascati Est

Il blocco degli ex lavoratori Ilva sulla Roma-Napoli, all'altezza di Frascati Est - Unione Sindacale di Base /Youtube
Il blocco degli ex lavoratori Ilva sulla Roma-Napoli, all'altezza di Frascati Est - Unione Sindacale di Base /Youtube
20 ottobre 2023 | 08.18
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I lavoratori dell'ex Ilva di Taranto diretti a Roma per la manifestazione di protesta hanno deciso spontaneamente di occupare l'autostrada Roma-Napoli all'altezza dell'area di servizio Frascati Est. Lo rende noto l'Usb in un comunicato, nel quale si legge che il sindacato "si schiera dalla parte dei lavoratori di Ex Ilva, a difesa delle loro rivendicazioni sacrosante fino a che non saranno accolte dal governo Meloni, che ha fatto marcia indietro rispetto alle promesse di intervento pubblico a difesa dell’acciaio e dell’occupazione, mentre il ministro Fitto ha stornato i fondi previsti dal Pnrr per la riqualificazione ambientale". Il blocco, durato circa 15 minuti, non ha portato particolari disagi e la circolazione è tornata nella norma.

Cosa chiedono i lavoratori ex Ilva

"Chiediamo immediato intervento da parte della presidente Meloni e del ministro Urso, affinché vengano finalmente ad ascoltare le rivendicazioni dei lavoratori dell’Ex Ilva e le facciano proprie, terminando le trattative con soggetti privati che non hanno altro interesse che speculare sulle vite dei tarantini e dei lavoratori", scrive l'Usb.

"Da decenni i lavoratori dell’Ex Ilva di Taranto sono costretti in un limbo dalle amministrazioni che si sono succedute in acciaieria e dai governi del nostro Paese. L’esasperazione dei lavoratori dell’impianto tarantino ha raggiunto il limite", si legge nella nota. "La gestione Morselli, per conto della multinazionale ArcelorMittal, sta portando alla chiusura degli stabilimenti, con colpevole abbandono della manutenzione e mancati investimenti che rendono gli impianti inefficienti e pericolosi per i lavoratori, come per la stessa popolazione tarantina. È il momento che lo Stato aumenti la partecipazione pubblica alla società che gestisce lo stabilimento, fino a diventare socio di maggioranza e assumerne il controllo. Solo in questo modo si potrà finalmente dare risposta ad un territorio come quello tarantino, rispondendo alle necessità pure dei cassintegrati Ex Ilva in amministrazione straordinaria".

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