L’annuncio durante il convegno 'Sostenibilità, crescita, occupazione: il modello Torviscosa', organizzato nell’ambito della XXII Settimana della cultura d'impresa di Confindustria
Venti anni fa il Gruppo Bracco fu protagonista del rilancio del sito produttivo di Torviscosa: "Ricordo come fosse oggi quando alla fine degli anni Novanta, dovendo ampliare la nostra produzione per rispondere alla crescente richiesta internazionale di mezzi di contrasto, decidemmo di puntare sul Friuli-Venezia Giulia" - afferma Diana Bracco, presidente e ceo del gruppo -. La nostra fu una decisione coraggiosa, direi quasi temeraria, perché richiedeva un investimento enorme e un lavoro ciclopico per costruire una moderna fabbrica 4.0 nelle architetture storiche vincolate dalla Soprintendenza dei Beni artistici, che il Cavaliere del Lavoro Franco Marinotti, allora presidente della Snia Viscosa, aveva commissionato negli anni Trenta all’architetto De Min.
"Nei lavori di recupero, furono utilizzate 135 mila ore di ingegneria e impegnati 500 operai. Complessivamente furono demoliti 93 metri cubi di travi interne, 670 metri cubi di altre strutture di impianti preesistenti. Al termine furono recuperati 4.263 chilogrammi di acciaio al carbonio, 268.350 chilogrammi di acciaio inox proveniente da vecchi reattori, 3.300 di alluminio e 6.150 di cavi elettrici. Un lavoro incredibile -spiega Diana Bracco- che però ci ha consegnato una realtà produttiva che ha aperto una pagina nuova della lunga storia di Torviscosa. Insieme al commissario, alla Regione Friuli-Venezia Giulia e a tutte le istituzioni nazionali e locali siamo riusciti davvero a creare le condizioni per un rilancio del sito e per l’arrivo di nuovi investimenti all’insegna della ricerca, dell’occupazione e dello sviluppo sostenibile. Tutti insieme, pubblico e privato, siamo riusciti a fare un buon lavoro: la vocazione chimica di Torviscosa andava salvaguardata e possiamo dire con orgoglio che la sfida è stata vinta".
Oggi, Bracco Spin è una realtà all’avanguardia, che sorge su un’area di 58 mila metri quadri, di cui 900 metri quadri di laboratori di ricerca e impiega ben 170 persone. Nei suoi reparti si fanno Api’s e intermedi avanzati per mezzi di contrasto per raggi X e per Tomografia computerizzata, con una produzione a ciclo continuo (H24), che punta alla massima sicurezza con il minimo impatto ambientale.
Lo stabilimento è infatti dotato di avanzatissimi impianti di purificazione di acqua e aria, in accordo con le regole 'good manufacturing practice-Fda'. E' inoltre certificato Uni Es Iso 14001, Uni En Iso 9001, Bs Ohsas 18001 e aderisce al programma volontario 'responsible care' (programma per produrre a basso impatto ambientale) promosso da Federchimica.
"Abbiamo in programma un ulteriore importante ampliamento di questo stabilimento su cui puntiamo molto -ha affermato Fulvio Renoldi Bracco, Vicepresidente e ceo Bracco Imaging- perché è altamente automatizzato ed equipaggiato con sensori e tecnologie innovative dove l’utilizzo di energia e risorse è ottimizzato e con un importante recupero di solventi e materie prime per massimizzare l’economia circolare. Con il 'Progetto Galileo' aumenteremo la produzione del 50% dal 2026, cosa che impatterà in modo positivo su tutto il territorio, grazie a un importante previsione di aumento della forza lavoro".
L’impianto del Gruppo Bracco, frutto del recupero della storica area chimica friulana tornata ad essere attrattiva anche a livello internazionale, è, dunque, un esempio virtuoso di riconversione in linea con la transizione ecologica ed energetica. Al convegno 'Sostenibilità, crescita, occupazione: il modello Torviscosa', che si è svolto presso il Cid-Centro di informazione e documentazione, sono intervenuti anche Enrico Monticolo, sindaco di Torviscosa, Antonio Alunni, presidente del Gruppo Tecnico Cultura di Confindustria, Daniela Bernacchi, direttore esecutivo del Global Compact Network Italia, da remoto, il professore dell’Università degli Studi di Udine, Antonio Massarutto e Laetitia Laurent, direttore dello stabilimento Bracco Spin.
Al termine dei lavori il Comune di Torviscosa ha conferito a Diana Bracco la cittadinanza onoraria, votata all’unanimità, con la seguente motivazione: "La figura di Diana Bracco, imprenditrice e mecenate, è stata decisiva per fare di Torviscosa un caso esemplare di osmosi tra produzione, sviluppo, conservazione della memoria e rilancio culturale del territorio e della comunità".
L’evento celebrativo del ventesimo anniversario di Spin è stato concluso da un momento musicale a cura del Coro di Voci Bianche e del Piccolo Coro Artemia, due eccellenze italiane.