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Superbonus: il futuro dell'agevolazione

09 novembre 2023 | 16.39
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Cosa cambia dal 2024 e quale sarà il futuro dell’agevolazione? Le novità in arrivo per il superbonus

Come cambierà il superbonus nel 2024 e negli anni successivi? Alcune novità sono in arrivo con l’approvazione della Legge di Bilancio a partire dal prossimo 1° gennaio. Il DDL presentato al Senato prevede una tassazione al 26 per cento sulle plusvalenze nel caso di vendita dell’immobile entro 10 anni dalla conclusione dei lavori. Sono inoltre stabiliti controlli relativi agli adempimenti per la ripartizione dell’edificio in più unità abitative.

Diversi cambiamenti sulle aliquote e sulle scadenze, rispetto all’anno in corso, sono inoltre già stati previsti sia per i lavori in condomini, sia per quelli su villette e unifamiliari.

Novità sono in arrivo anche dal PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza. In futuro potrebbe essere introdotto il cosiddetto “ecobonus sociale”, un’agevolazione per coprire il 100% delle spese di miglioramento energetico, ma solo per contribuenti con redditi bassi.

Superbonus: le novità inserite nel DDL di Bilancio 2024

Nel corso della conferenza stampa del 16 ottobre, successiva all’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del disegno di bilancio 2024, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha anticipato che non ci sarebbero state novità in merito alla cessione del credito del superbonus.

Novità che tuttavia sono previste all’interno del testo del DDL, inviato al Senato per l’avvio dell’iter parlamentare di approvazione della Manovra 2024.

Viene innanzitutto prevista la tassazione al 26 per cento delle plusvalenze in caso di vendita dell’immobile oggetto di interventi di superbonus, se effettuata entro 10 anni dalla data in cui si sono conclusi i lavori.

Qualora approvato senza modifiche, il versamento dell’imposta sostitutiva interesserà gli immobili su cui sono stati realizzati lavori agevolati con il ricorso alla cessione del credito e allo sconto in fattura. Sono tuttavia previste eccezioni per le unità immobiliari acquisite per successione e per quelle che sono state adibite ad abitazione principale del venditore o dei suoi familiari per la maggior parte dei 10 anni precedenti alla cessione. Se non sono trascorsi 10 anni dalla vendita, ma un periodo di tempo minore, si deve valutare lo stesso requisito sulla durata di tempo ridotta.

Per la determinazione della base imponibile è previsto che non vengano conteggiati i costi sostenuti per gli interventi del superbonus. In altre parole, alla differenza tra il prezzo della vendita e quello di acquisto non si potrà ulteriormente sottrarre i costi che rientrano nella maxi agevolazione prevista dal decreto Rilancio.

Oltre alla tassazione delle plusvalenze nel DDL di Bilancio sono stabiliti specifici controlli su alcuni degli edifici su cui sono stati realizzati gli interventi di superbonus. Viene prevista la verifica della presentazione della dichiarazione relativa all’aggiornamento del catasto dei fabbricati, a cui si deve provvedere tramite Docfa, nei casi di frazionamento, fusione o cambio di destinazione d’uso dell’immobile.

I controlli saranno effettuati su una selezione elaborata con tecnologie di interoperabilità e analisi delle banche dati. L’obiettivo è quello di individuare i casi di inadempimento rispetto all’obbligo. In caso di mancata presentazione della dichiarazione, l’Agenzia delle Entrate potrà inviare un’apposita comunicazione al contribuente.

Per avere l’ufficialità in merito a tali misure si dovrà tuttavia attendere la conclusione dell’iter parlamentare di approvazione della Legge di Bilancio 2024. Alcune modifiche all’agevolazione sono invece già in vigore.

Superbonus: aliquote e scadenze per il 2024

Al netto di modifiche che saranno inserite nella Manovra, per il superbonus sono già previsti cambiamenti a partire dal 1° gennaio 2024.

La scadenza del 31 dicembre 2023, infatti, interessa le abitazioni unifamiliari, le villette e i condomini. Per i primi due soggetti con il nuovo anno viene meno la possibilità di continuare a beneficiare dell’agevolazione. Per non perdere i vantaggi del superbonus si dovrà provvedere al pagamento delle spese e alla conclusione degli interventi entro la fine dell’anno.

L’agevolazione proseguirà, invece, per i condomini ma con un’aliquota ridotta dal 110% o 90% al 70%. Negli ultimi mesi è stata più volte richiesta una proroga all’Esecutivo ma dal Governo è stata assunta una posizione di chiusura in diverse occasioni, tra le altre dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, nel corso dell’interrogazione a risposta immediata che si è tenuta presso la Camera dei deputati il 13 settembre scorso.

L’ultimo spiraglio era contenuto in uno degli emendamenti presentati alla legge di conversione del Decreto Anticipi, il Decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2024. Veniva prevista una proroga al 30 giugno 2024 per l’agevolazione relativa ai condomini, mantenendo la stessa misura spettante al 31 dicembre 2023. Il requisito indicato per l’accesso alla proroga è il raggiungimento del 60% degli interventi entro fine anno. L’ipotesi di allungamento dell’agevolazione, già piuttosto lontana, è definitivamente tramontata nella mattinata di oggi. Si lavorerà soltanto sugli emendamenti senza un impatto sui saldi.

Ci sono infine alcune eccezioni che permettono di continuare a beneficiare del superbonus al 110% fino al 31 dicembre 2025. Si tratta degli interventi di riparazione o ricostruzione a seguito di eventi sismici e dei lavori in cui i soggetti sono enti del Terzo settore che esercitano servizi socio-sanitari e assistenziali.

Ecobonus sociale: agevolazione fino al 100% per i redditi bassi e ripristino della cessione del credito

Quale sarà il futuro del superbonus? Il decreto Blocca Cessioni ha previsto il divieto per l’utilizzo della cessione del credito e dello sconto in fattura per la maggior parte degli interventi che rientrano nei bonus edilizi, a partire dallo scorso 17 febbraio.

Per villette e unifamiliari l’agevolazione si concluderà con la fine dell’anno mentre per i condomini proseguirà ma in maniera ridotta. Tuttavia potrebbero arrivare novità sulle agevolazioni edilizie con l’obiettivo del risparmio energetico.

Tra queste il cosiddetto “Ecobonus sociale”. Il potenziamento delle agevolazioni è arrivato con le modifiche al PNRR presentate nel corso della Cabina di Regia del 27 luglio scorso.

Con l’obiettivo di supportare le famiglie a basso reddito verrebbe prevista una detrazione fiscale per permettere gli interventi di efficientamento delle abitazioni. La dotazione per gli interventi è di 4 miliardi di euro e sarà destinata a soggetti che rispettano vincoli stringenti.

Sebbene non siano stati ancora definiti i dettagli, l’incentivo potrebbe essere destinato a chi ha reddito fino a 15.000 euro e coprire fino al 100% delle spese degli interventi.

A poter beneficiare dell’ecobonus sociale sarebbero:

● condomini;

● edifici monofamiliari;

● cooperative di abitazione a proprietà indivisa;

● associazioni sportive;

● club amatoriali;

● case popolari.

Ulteriori novità potrebbero arrivare dalla riforma dei bonus edilizi, attualmente in cantiere, per riordinare le detrazioni e rendere maggiormente efficaci gli interventi di riqualificazione degli edifici residenziali esistenti.

Con il Piano nazionale integrato energia e clima, che si concentrerà soprattutto sulle prime case e sugli edifici che rientrano nella direttiva green, si prevede l’introduzione di strumenti finanziari di supporto:

finanziamenti fino al 100% delle spese sostenute, anche a copertura totale dei costi di investimento;

ripristino della cessione del credito, in particolare per le persone in condizioni di povertà energetica.

Come spiegato dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Picchetto Fratin, in audizione presso la Commissione Ambiente della Camera il 12 ottobre scorso, il piano avrà una durata almeno decennale e la versione sarà resa definitiva entro il mese di giugno 2024. Dal prossimo anno sono in arrivo novità sugli incentivi finalizzati al risparmio energetico, compreso il superbonus o l’agevolazione che la sostituirà.

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