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Precompilata 2024 anche per le partite IVA: come funziona

Precompilata 2024 anche per le partite IVA: come funziona
26 marzo 2024 | 16.30
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La stagione della dichiarazione dei redditi 2024 sarà caratterizzata dalle prime novità che arrivano dall’attuazione della riforma fiscale. In questa cornice di rinnovamento rientra anche il debutto della precompilata per le partite IVA.

Anche le persone fisiche titolari di redditi differenti da quelli di lavoro dipendente e assimilati potranno accedere a un set di dati pronti all’uso.

Tramite il portale dedicato sarà possibile accedere alle informazioni entro il 30 aprile, ma la partenza è sperimentale e la disponibilità dei dati dipenderà dall’invio delle Certificazioni Uniche entro il 18 marzo scorso.

Precompilata 2024 anche per le partite IVA: come accedere ai dati

Con questa novità, i contribuenti titolari di partita IVA troveranno già preimpostato il modello Redditi persone fisiche da utilizzare per la trasmissione della dichiarazione dei redditi entro la scadenza del 15 ottobre.

Come si legge nelle istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate, sarà possibile visualizzare la precompilata nella sezione dedicata presente sul portale istituzionale, utilizzando le seguenti credenziali:

SPID – Sistema pubblico d’identità digitale;

CIE - Carta di identità elettronica;

Carta Nazionale dei Servizi.

Per l’accesso sarà possibile rivolgersi anche ai CAF, centri di assistenza fiscale, e ai professionisti e alle professioniste iscritte nell’albo dei consulenti del lavoro o in quello dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. In questo caso bisognerà predisporre una apposita delega.

Quali dati contiene la precompilata 2024 per le partite IVA?

Nella dichiarazione dei redditi precompilata 2024 per le partite IVA troveranno spazio i seguenti contenuti:

i dettagli della Certificazione Unica inviata all’Agenzia delle entrate dai sostituti d’imposta, come i familiari a carico, i compensi per prestazioni di lavoro autonomo, anche occasionale, i dati delle locazioni brevi, le ritenute IRPEF;

le informazioni sull’assegno unico trasmesse dall’INPS;

le spese deducibili o detraibili, anche se sostenute per i familiari a carico. Qualche esempio? I costi sostenuti per la salute o le rette pagate per gli asili nido;

alcune informazioni che derivano dalla dichiarazione dei redditi dell’anno precedente e dall’Anagrafe tributaria.

Sul portale dedicato sarà accessibile anche “l’indicazione sintetica dei redditi e delle spese presenti nella dichiarazione precompilata e delle principali fonti utilizzate per l’elaborazione della dichiarazione”.

Nella precompilata 2024 per le partite IVA solo le CU inviate entro il 18 marzo

Sui contenuti del 2024 va fatta una precisazione: soltanto i dati contenuti nelle Certificazioni Uniche di lavoro autonomo inviate entro la scadenza del 18 marzo 2024 confluiranno nel modello Redditi pronto all’uso.

Con la risoluzione numero 13 del 4 marzo 2024, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la precompilata per le partite IVA parte in via sperimentale e che, quindi, c’è tempo fino al 31 ottobre 2024 per l’invio delle Certificazioni Uniche contenenti redditi dichiarabili esclusivamente tramite il modello Redditi persone fisiche 2024. Allo stesso tempo, però, ha invitato i sostituti d’imposta a procedere entro la scadenza anticipata per favorire l’avvio della sperimentazione.

Come faranno le partite IVA interessate a conoscere i dati inseriti? La risposta arriva sempre dalle Entrate: “verrà segnalato al contribuente che per l’elaborazione della precompilata sono state considerate solo le CU di lavoro autonomo “professionale” pervenute fino al 18 marzo (quest’anno il 16 marzo cade di sabato) e che, se in possesso di CU pervenute dopo tale data, dovrà modificare la dichiarazione precompilata aggiungendo le informazioni mancanti”.

Precompilata 2024 per le partite IVA: vantaggi sui controlli

Chi avrà la possibilità di utilizzare il modello Redditi PF precompilato, come già accade per il modello 730, potrà eventualmente beneficiare anche dei vantaggi sui controlli.

Non sono previste verifiche documentali sugli oneri detraibili e deducibili comunicati all’Agenzia delle entrate, se non si interviene con delle modifiche. Sotto la lente di ingrandimento, invece, finiscono le voci che vengono modificate.

In caso di coinvolgimento di CAF e professionisti per l’invio, se ci sono modifiche che determinano una variazione di reddito o d’imposta, “i controlli documentali saranno effettuati nei confronti degli intermediari abilitati, anche sugli oneri detraibili e deducibili che sono stati comunicati all’Agenzia delle entrate, ad eccezione dei dati delle spese sanitarie, per le quali il controllo formale è effettuato relativamente ai soli documenti di spesa che non risultano indicati nella dichiarazione precompilata”.

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