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Bologna a 30 km/h, Mit al lavoro su limiti velocità e autovelox

Il ministero dei Trasporti: "L'allargamento del limite di velocità a tutta la città è una forzatura. Non si tutela l'ambiente con le multe per sentire il canto degli uccellini"

Limite di 30 km all'ora (Fotogramma)
Limite di 30 km all'ora (Fotogramma)
20 gennaio 2024 | 12.25
LETTURA: 6 minuti

Bologna con il limite di 30 km all'ora. Come anticipato nei giorni scorsi ''il ministero dei Trasporti sta lavorando a una direttiva per chiarire e semplificare il tema dei limiti di velocità, con particolare riferimento ai centri urbani e come stabilito dall’articolo 142 comma 2 del codice della strada''. L'obiettivo è ''far utilizzare i rilevatori di velocità e introdurre le zone 30 in aree sensibili e a rischio incidenti, anziché in modo generalizzato e quindi meno efficace se non addirittura vessatorio nei confronti degli utenti della strada''.

L'obiettivo del dicastero ''è trovare un ragionevole equilibrio tra l’esigenza di garantire la sicurezza (che resta una priorità) ed evitare forzature che rischiano di generare l'effetto contrario. In questo senso, il Mit ha già portato in Conferenza unificata anche una proposta per limitare l'utilizzo degli autovelox nei centri urbani e per controllare limiti sotto i 50 all’ora (come nel caso del comune di Bologna)''.

''Il ministro Matteo Salvini conferma la massima disponibilità all’ascolto di tutte le istanze e ragioni degli enti locali, ma allo stesso tempo è necessario chiarire alcuni passaggi per evitare fughe in avanti poi stoppate perfino dai giudici, come nel caso dell’obbligo per i mezzi pesanti di dispositivi per l’angolo cieco deciso dal Comune di Milano e poi bloccato'' scrive il Mit in una nota. ''È con questo spirito che il ministero emanerà una direttiva. Si ricorda, infine, che a proposito di infrastrutture e mobilità la sensibilità politica dell’attuale governo è legittimamente diversa da chi ha guidato il Mit o il Paese in passato e che ora è all’opposizione a livello nazionale''.

''Le zone 30 servono per migliorare la sicurezza in alcune zone delle città, come nelle vicinanze di scuole e di asili. L’allargamento a tutto il Comune - come successo a Bologna - appare una forzatura che tradisce lo spirito delle zone 30, a maggior ragione considerando che il Mit ha deciso di evitare il proliferare di autovelox in zone con limite fino a 50 km all’ora: gli occhi elettronici devono garantire il rispetto delle regole in strade a rischio e non essere uno strumento vessatorio'', dichiara il ministero. ''Zone 30 e rilevatori di velocità nei centri urbani devono essere valutati secondo criteri di buonsenso''.

Bologna e il limite a 30 km/h, ministro Salvini: "Non si tutela l'ambiente con le multe"

"Il sindaco di Bologna ha deciso che in città si viaggi a 30 chilometri all’ora. Nel dispositivo ho letto che grazie alla riduzione di 20 chilometri orari del limite massimo si sentirà meglio il canto degli uccellini" aveva detto ieri il ministro Salvini. "Penso che il diritto al canto degli uccellini e all’udibilità del loro canto debba essere contemperato con il diritto al lavoro di centinaia di migliaia di persone perché multare chi va a 36 chilometri all'ora non vuol dire tutela dell’ambiente”.

Il limite di 30 km/h in tutta la città di Bologna non appare una scelta ragionevole perché i problemi per i cittadini (in particolare per i lavoratori) rischiano di essere superiori ai benefici per la sicurezza stradale che resta comunque una delle priorità assolute per il ministro Matteo Salvini. Il dicastero di Porta Pia è pronto ad avviare un confronto immediato con l’amministrazione bolognese per verificare soluzioni alternative e prevenire forzature e fughe in avanti che poi rischiano di essere smentite anche dai giudici, come già successo a Milano a proposito dell’obbligo per i mezzi pesanti dei dispositivi per l’angolo cieco.

Comune a Salvini: "Zone 30 definite su indicazioni Mit"

“Se il ministro Salvini intende proporre un decreto per limitare l’utilizzo degli autovelox per la zona 30 a Bologna, credo sia opportuno informarlo che nella nostra città non ci sono autovelox sulle strade con limite ai 30km/h. Posto che, come dovrebbe essere noto al ministro, gli autovelox vengono sempre autorizzati dalle Prefetture. Detto questo, le zone con il limite dei 30km/h sono state definite dal Comune di Bologna secondo le norme vigenti e le indicazioni previste dallo stesso ministero di Salvini, che devo dire non ha mai fatto mancare un fattivo supporto". Lo dichiara l’assessora ai Trasporti del comune di Bologna Valentina Orioli in merito all'annuncio della direttiva del ministro Salvini sulla città 30.

''Prendo atto che da ieri ad oggi il Ministro è passato dalla proposta di un tavolo di confronto con il Comune, alla minaccia di imporre agli enti locali, a colpi di direttiva, la propria visione di buon senso, al momento abbastanza fumosa. Ma per fortuna le amministrazioni parlano per atti, per cui, come sempre, valuteremo nel merito tecnico e giuridico quelli che il ministero vorrà emanare''.

''Nel frattempo mi premurerò di far pervenire al ministro Salvini gli atti che istituiscono la Città 30 a Bologna, perché da quello che ripete in questi giorni intuisco non abbia molto chiaro il nostro provvedimento. Intanto perché non si tratta di una misura generalizzata, ma frutto di attente valutazioni, strada per strada, che copre il 70% delle strade cittadine, nel rispetto dei criteri definiti dal piano di sicurezza del ministero. L’auspicio è che si possano superare le posizioni ideologiche e andare nel merito di una misura in grado di salvare vite umane. Credo debba essere questo il solo criterio guida delle nostre azioni. Come Comune di Bologna, ma lo diciamo da mesi, accoglieremo ogni proposta che ci consentirà di migliorare e fare passi avanti per tutti.”

Assoutenti: "Favorevoli a riduzione velocità in città"

Assoutenti approva con decisione qualsiasi stretta agli autovelox tesa a garantire legalità e rispetto dei diritti dei cittadini, ma sui limiti di velocità nelle città italiane non si possono accettare imposizioni dall’alto, e ogni caso va valutato singolarmente. Lo afferma l’associazione dei consumatori, commentando l’annuncio del Mit sulla direttiva per chiarire e semplificare il tema dei limiti di velocità.

“Gli autovelox, se usati correttamente e non a fini di cassa, possono essere un valido strumento per limitare gli incidenti e garantire maggiore sicurezza sulle strade, ma in Italia si assiste ad un uso troppo disinvolto per non dire vessatorio di tali strumenti di rilevazione della velocità, che garantiscono ai comuni entrate milionarie ogni anno – spiega il presidente Gabriele Melluso – Ben vengano quindi misure per garantire maggiore legalità e rispetto degli automobilisti, ma sui limiti di velocità nei centri urbani crediamo il Mit non possa imporre decisioni dall’alto, e occorra valutare caso per caso: misure come quella adottata a Bologna possono realmente salvare vite umane e abbattere il numero di incidenti e feriti, e per questo Assoutenti è favorevole ad una riduzione dei limiti a 30 km/h nelle aree dove si rende necessario adottare un simile provvedimento, ma occorre obbligare le amministrazioni locali a pubblicare le opere pubbliche e le attività sulla sicurezza stradale realizzate grazie agli introiti delle multe stradali”, conclude Melluso.

  

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