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Banche: Uilca, in Lombardia 9 cittadini su 10 insoddisfatti da chiusura filiali

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02 settembre 2024 | 17.37
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Dal 2018 al 2023 in Italia si è registrata una diminuzione degli sportelli bancari del 20,7% (-5.248). I comuni serviti da banche sono diminuiti del 13,4% (-717) e anche i dipendenti hanno subito un calo del 6% (-16.727). A lanciare l'allarme è la UIL Credito Esattoriale e Assicurazioni (UILCA). “Purtroppo, anche quest’anno, i dati rispecchiano la situazione di disagio e malcontento rilevata nel 2023, in occasione della campagna itinerante Uilca Chiusura filiali? No, grazie che ci ha visto girare i comuni più colpiti dalla desertificazione bancaria. L’evento di gennaio di presentazione dei dati al Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro ha comportato l’istituzione di un tavolo di lavoro al Cnel e dei primi Osservatori Regionali dedicati al problema”, commenta il segretario generale Uilca Fulvio Furlan.

I motivi di questa desertificazione sono diversi, ma due sono quelli che impattano maggiormente: le aggregazioni bancarie e il taglio dei costi e digitalizzazione. Le aggregazioni devono avere una logica industriale ed essere a sostegno di territori, imprese e famiglie. La necessità è quella di avere piani industriali con logiche di medio e lungo periodo e non solo taglio di costi, riduzione e chiusura di sportelli. E in Italia, del 2018 al 2023, l’utilizzo dell’internet banking è aumentato progressivamente, passando dal 33,8% al 51,5%. In Europa si è passati dal 51,4% al 63,8%.

E anche in Lombardia la situazione è tutt'altro che rosea. Stando ai risultati del sondaggio Uilca, nove lombardi su dieci (89%) si dichiarano “insoddisfatti” dalla chiusura delle filiali bancarie nel proprio comune. Il 70,7% ha poi dichiarato di aver percepito in maniera forte l'assenza o la diminuzione degli sportelli fisici, mentre 6 cittadini su 10 hanno affermato di recarsi in banca “almeno una volta al mese”, il 59,6% contro il 55,4% del 2023. Secondo Furlan è il momento che le banche "recuperino il loro ruolo di servizio ai territori, alle persone e al tessuto imprenditoriale del Paese" in quanto le filiali costituiscono "presidio di sviluppo e legalità", senza di esse intere comunità rischiano di essere lasciate sole. "Noi come Uilca non possiamo e non vogliamo permetterlo. Un modello diverso è possibile e il Credito Cooperativo ne è la prova: oggi uno sportello su cinque appartiene alle Bcc e in 740 comuni le banche di Credito Cooperativo rappresentano gli unici presidi bancari” aggiunge Furlan.

“In linea con la rilevazione 2023 i dati raccolti quest’anno mostrano come la presenza o, meglio, l’assenza della filiale bancaria sia un elemento determinante e cardine nella vita sociale e imprenditoriale degli italiani – spiega Roberto Baldassarri, professore di Strategie delle ricerche di opinione e di mercato all’Università degli Studi Roma Tre e direttore generale di Lab21.01, istituto di ricerca che ha raccolto ed elaborato i dati del sondaggio -. Il messaggio dei cittadini è chiaro: la filiale non si riduce solo a un “bancomat” dove prelevare ma è soprattutto un luogo sicuro dove custodire i propri risparmi e, al tempo stesso, ricevere consigli utili su finanziamenti, prestiti e operazioni finanziarie”.

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