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Premio Nonino a Oreskes, Manguel e Medici Senza Frontiere

Va a Angelo Floramo, storico medievalista, e alla cooperativa Insieme 'Frutti di Pace' il Premio Nonino Risit d'Aur - Barbatella d'oro 2024

(ufficio stampa Nonino: Rony Brauman)
(ufficio stampa Nonino: Rony Brauman)
09 gennaio 2024 | 10.25
LETTURA: 4 minuti

Va a Naomi Oreskes, professoressa di Storia della scienza e Scienze della Terra presso l'Università di Harvard, autrice di "Perché fidarsi della Scienza?" (Bollati Boringhieri), il Premio Nonino 2024 'Maestro del nostro tempo'. Lo scrittore Alberto Manguel, già direttore della Biblioteca nazionale di Buenos Aires, le cui opere sono pubblicate in Italia da Sellerio, Vita e Pensiero ed Einaudi, è il vincitore del Premio Internazionale Nonino 2024. Il medico francese Rony Brauman, presidente di Medici senza frontiere dal 1982 al 1994, riceve il Premio Nonino 2024 a nome dell'organizzazione umanitaria. Angelo Floramo, storico medievalista e consulente scientifico della Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli, autore di libri editi da Ediciclo e Bottega Errante, e la cooperativa Insieme 'Frutti di Pace' ricevono il Premio Nonino Risit d'Aur - Barbatella d'oro 2024.

I riconoscimenti dei Premi Nonino Duemilaventiquattro sono stati assegnati dalla giuria presieduta da Antonio Damasio e composta da Adonis, Suad Amiry, John Banville, Luca Cendali, Mauro Ceruti, Jorie Graham, Amin Maalouf, Claudio Magris, Norman Manea ed Edgar Morin.

La consegna dei premi e le celebrazioni per i Cinquant'anni della creazione del Monovitigno Nonino, la Rivoluzione della Grappa 1973-2023, avranno luogo presso le Distillerie Nonino a Ronchi di Percoto (Udine), sabato 27 gennaio alle ore 11.00. Ad accogliere gli ospiti sarà la famiglia Nonino, con i coniugi Benito e Giannola e le figlie Cristina, Antonella e Elisabetta.

Naomi Oreskes, ricordano le motivazioni del premio, è "una scienziata della Terra di fama mondiale, storica e divulgatrice con un'indole da filosofa e un amore per la letteratura. È una delle più importanti intellettuali pubblicamente impegnate sul ruolo della scienza nella società e sulla realtà del cambiamento climatico antropogenico". Autrice di libri scientifici e divulgativi, con i suoi scritti Oreskes ha messo in luce il consenso scientifico sui cambiamenti climatici causati dall'uomo e "ha attirato l'attenzione sugli sforzi delle aziende americane per minare questa conoscenza; usa la ragione per combattere la negazione del cambiamento climatico e le campagne di delegittimazione della scienza".

Alberto Manguel, si legge nella motivazione del premio, è "un vero uomo del Rinascimento. Scrittore brillante, narratore di talento, traduttore, curatore e appassionato sostenitore del potere dei libri e della lettura, crede che i libri servano essenzialmente per farci comprendere noi stessi e il mondo che ci circonda. Ha dedicato la sua vita a promuovere l'amore per la lettura e le biblioteche e a rendere i libri accessibili a tutti". Alberto Manguel, sottolinea la giuria del Nonino, è "un maestro della saggistica, la sua scrittura è sempre penetrante, stimolante e meravigliosamente realizzata, ha il dono di riunire culture e prospettive diverse e aiutarci a vedere il mondo in un modo nuovo e inaspettato. In questi tempi caotici, di conflitti e volgarizzazione della cultura, Alberto Manguel si batte per la spiritualità e l'affezione verso la cultura, rafforza il suo prestigio come figura di spicco nel mondo delle idee e della letteratura".

Rony Brauman, evidenzia la giuria del Nonino, "ha dedicato la propria vita al servizio della sofferenza umana. Per dodici anni è stato l'anima di Medici senza frontiere, l'organizzazione umanitaria premio Nobel fondata a Parigi nel 1971 e attiva in 75 paesi con un organico di oltre 68.000 persone, che presta soccorso alle vittime di guerre, razzismo e repressioni nel mondo intero". Brauman, medico francese nato a Gerusalemme, "ha denunciato con coraggio le persecuzioni subite dai palestinesi e i suoi interventi pubblici ci permettono di comprendere meglio la tragedia attuale di cui sono vittime le popolazioni di Gaza e Cisgiordania. Per queste ragioni, rappresenta una grande coscienza umanista del nostro tempo che la Giuria del Premio Nonino è orgogliosa di onorare". Consegnerà il premio il grande sociologo francese Edgar Morin, giunto a 102 anni.

Angelo Floramo è, come ama definirsi, "figlio della frontiera". Nel suo peregrinare per motivi di studio tra le più antiche biblioteche, borghi e monasteri in Italia e in Europa, ricorda la giuria del Nonino, "ricerca da sempre i fili che legano la cultura friulana a quella slovena dove le due culture si fondono ('Balkan Circus' 2013 e 'La Veglia di Ljuba' 2018 edizioni Ediciclo e Bottega Errante). Alla ricerca delle radici comuni attraverso le 'madri' - le 'majke' - che legate alle loro terre diventano canto nel più profondo senso dell’esistere, Floramo si è imbattuto nella cooperativa Insieme delle donne di Bratunac e Srebrenica, donne di Bosnia come amano definirsi, non serbe, croate, bosgnacche, non musulmane, cattoliche, ortodosse, ebree: "Donne e basta". "Queste donne dimostrano che si può ricostruire un'identità collettiva contro le divisioni imposte dalla guerra e hanno avviato un processo di elaborazione del lutto basato sul riconoscimento del valore del dolore dell’altro, non più inteso come nemico ma come vittima della stessa violenza. Questo è il valore etico incalcolabile della cooperativa Insieme 'Frutti per la pace' creata nel 2003 da un gruppo di 'pacifiste in pratica', come la loro presidente, Radmila Zarkovic", sottolinea la giuria.

(di Paolo Martini)

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