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E' Karen Russell la vincitrice del Premio Lattes Grinzane

Con il romanzo "I donatori di sonno" (Edizioni Sur, traduzione di Martina Testa)

E' Karen Russell la vincitrice del Premio Lattes Grinzane
14 ottobre 2023 | 18.36
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La scrittrice statunitense Karen Russell con il romanzo "I donatori di sonno" (Edizioni Sur, traduzione di Martina Testa) è la vincitrice della XIII edizione del Premio Lattes Grinzane, il riconoscimento internazionale intitolato a Mario Lattes e promosso dalla Fondazione Bottari Lattes, che anche quest'anno ha visto concorrere insieme i migliori libri di narrativa italiana e straniera pubblicati nell’ultimo anno. Il Premio Speciale è stato consegnato allo scrittore e saggista statunitense Jonathan Safran Foer.

La cerimonia di premiazione, condotta da Alessandro Mari, si è svolta oggi pomeriggio, sabato 14 ottobre al Teatro Sociale 'Giorgio Busca' di Alba (Cuneo). A determinare la vittoria di Russell sono stati i voti di 400 studentesse e studenti di 25 giurie scolastiche delle scuole superiori in tutta Italia, più una di Parigi.

Si legge come motivazione della giuria tecnica del Premio, che aveva selezionato "I donatori di sonno" tra i finalisti: "La qualità di certe storie del terrore si può misurare con la quantità di sonno che sottrae, per l'eccitazione che non fa chiudere occhio. Poi si cede, altrimenti il corpo collassa. Come ne I donatori di sonno, dove Karen Russell trasforma l’insonnia stessa in un incubo di massa: la misteriosa epidemia che impedisce di dormire fiacca la mente e il corpo fino alla morte. È l'apocalisse, bianca. Ci sono alcuni donatori, che con il loro sonno idratano le menti dei malati, ma rischiano di infettarli con gli incubi. Il genere umano rischia l’estinzione. L’unica speranza sono i bambini, il sonno purissimo. A scoprirlo è la voce narrante del romanzo, che ha perso la sorella, tra le prime vittime della pandemia: la sua storia è una ferita pulsante, perché la usa per convince i più riluttanti a donare, come il padre di una bambina prodigiosa. Così la distopia diventa riflessione sul senso del dono, il sacrificio per la salvezza, il potere delle storie. E il romanzo, uscito negli Usa nel 2014, non si riduce a profezia del Covid, ma re-invenzione del mito di Morfeo-Hypnos. Con uno stile essenziale, tra guizzi psicologici e colpi d’ala dell'immaginazione, Russell ci ricorda che certi traumi non si superano, ma possono venire trasformati in storie che danno senso al dolore e alla paura di tutti. E la letteratura è far proprio, incubare, ciò che è stato sognato da altri".

Domani Karen Russell terrà una masterclass alla Scuola Holden di Torino, con la quale da quest'anno il Premio Lattes Grinzane ha avviato una nuova collaborazione preceduta da una lezione introduttiva a cura di Loredana Lipperini. Al centro, il tema della letteratura di genere secondo l’autrice, con un approfondimento sul suo metodo di lavoro.

Jonathan Safran Foer, pubblicato in Italia da Guanda, è il vincitore del Premio Speciale Lattes Grinzane, attribuito ogni anno a un'autrice o a un autore internazionale di fama riconosciuta a livello mondiale che nel corso del tempo abbia raccolto un condiviso apprezzamento di critica e di pubblico. Durante la cerimonia, secondo la tradizione, lo scrittore ha tenuto una lectio magistralis dal titolo "Cuori di macchina," tradotta in italiano da Irene Abigail Piccinini, incentrata sul rapporto tra il valore del tempo e la società tecnologica in cui viviamo: "'Cambierà tutto' è ciò di cui si vanta qualunque novità tecnologica di rilievo. Ma questo cambiamento ha una direzione, e come facciamo a sapere per certo che si tratti di una direzione positiva? È un progresso?", si è chiesto Jonathan Safran Foer.

Nel corso della cerimonia, come stabilito lo scorso aprile dalla giuria tecnica in accordo con la casa editrice Bompiani, è stato reso pubblicamente omaggio ad Hanif Kureishi. Questa la motivazione: "Grande scrittore contemporaneo che, colpito da un malore durante lo scorso Natale, ha subito una lesione spinale perdendo l’uso degli arti e che, nonostante la gravissima condizione, ha continuato a servire e onorare la scrittura dettando i suoi tweet e, subito dopo, una newsletter che raccoglie i suoi testi, dove racconta di ‘scrivere con una voce più libera le parole che in qualche modo si erano bloccate o inceppate’. Un segnale di grande speranza e coraggio nei confronti della letteratura, e della vita".

Nell’ambito del progetto, sono state inviate alcune opere dell'autore ai ragazzi delle scuole superiori che compongono le Giurie Scolastiche.

Gli altri libri finalisti di questa edizione sono stati "Una notte" di Giosuè Calaciura (Sellerio), "Melancolia" di Mircea Cărtărescu (La Nave di Teseo, traduzione di Bruno Mazzoni), "Avere tutto" di Marco Missiroli (Einaudi) e "Stupore" di Zeruya Shalev (Feltrinelli, traduzione di Elena Loewenthal).

I cinque romanzi finalisti, così come il Premio Speciale, sono stati selezionati dalla giuria tecnica, composta da otto membri tra docenti, giornalisti, critici e scrittori. Successivamente ai 400 studenti e studentesse che compongono le giurie scolastiche è stato affidato il compito di leggere, giudicare e individuare il vincitore di quest'anno. I giovani coinvolti provengono da tutta Italia, da Aosta a Messina, da Volterra a Salerno, fino a Parigi, per un totale di 25 scuole partecipanti. Nella mattinata di oggi, i finalisti hanno incontrato gli studenti e le studentesse delle scuole in giuria al Castello di Grinzane Cavour.

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