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Due lettere del Premio Nobel Rita Levi-Montalcini all'asta

"È un miracolo che, anziché finire ad Auschwitz, sia stata festeggiata a Stoccolma"

 - (ufficio stampa Bolaffi)
- (ufficio stampa Bolaffi)
30 giugno 2023 | 12.18
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Ci sono anche due lettere autografe firmate da Rita Levi-Montalcini (1909-2012) e un ritratto della scienziata realizzato dalla sorella gemella Paola, pittrice allieva di Felice Casorati, tra i lotti della vendita di Libri rari e autografi in programma il 12 e il 13 luglio da Aste Bolaffi a Torino. I documenti, testimonianze della vita privata della Premio Nobel per la Medicina 1986, provengono dalla collezione del destinatario delle missive, padre dell'attuale proprietaria e caro amico di Levi-Montalcini. I due rimasero in contatto per tutta la vita, intrattenendo un intenso legame epistolare.

Nella prima lettera – su carta intestata dell'Istituto di biologia cellulare, indirizzata a Guido Bonnet e datata 13 gennaio 1986 – la scienziata racconta che sta redigendo per la rivista di una fondazione statunitense una sorta di biografia in cui vorrebbe raccontare "della nostra giovinezza e del ricordo così gradito della nostra amicizia di quegli anni lontani", ricordando anche un episodio della vita dell'amico (già citato nel libro "Spie per la libertà di Franco Fucci", Mursia 1983): "Se non hai niente in contrario vorrei accennare a mia volta alla vostra beffa alle S.S. quando vi hanno sorpreso nel vostro piccolo ufficio addetto a questo lavoro", scrive Levi-Montalcini riferendosi alla fabbricazione di documenti falsi per sfuggire ai nazisti, attività da lei molto ammirata (lotto 99, base d'asta 500 euro).

Nella seconda missiva autografa firmata, datata Roma, 25 novembre 1986, la scienziata scrive: "Caro Guido, la tua lettera del 14 ottobre ‘86 è arrivata nel pieno del turbinio destato dal Nobel. Non potendo risponderti subito, perché ero alla vigilia della partenza per New York dove ho ricevuto il Lasker Award, l'ho portata con me a Stoccolma, ma le giornate passate in freezer (Stoccolma e Londra) sono state talmente intense che non ho avuto neppure un momento di riposo". Levi-Montalcini ricorda poi un episodio avvenuto in gioventù classificandolo come "il più piccolo degli errori commessi in quegli anni. Ripensandoci mi pare un miracolo che anziché finire ad Auschwitz sia stata festeggiata a Stoccolma" (lotto 100, base 500 euro).

Il ritratto a olio su cartoncino, realizzato dalla sorella Paola, risale agli anni 1943-1944 quando la famiglia, in fuga dalle leggi razziali, trovò rifugio a Firenze, di fatto scampando all'Olocausto (l'altro fratello, l’architetto Gino, si era sposato di fretta e portò madre, moglie e sorelle a Firenze presso la famiglia della pittrice Marisa Mori, amica di Paola). Il quadro è accompagnato da un biglietto autografo firmato dell'effigiata, su sua carta intestata, datato 4 novembre 2001, indirizzato alla figlia di Bonnet (lotto 101, base 5mila euro).

Il catalogo d'asta di quasi 900 lotti, oltre ai memorabilia di Levi-Montalcini vanta libri rari, tra cui prime edizioni di altri grandi scienziati del passato, come Galilei, Cardano, Kircher e Torricelli, oltre che autografi di personaggi storici e musicali di grande interesse.

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