Il presidente dell'Unione delle Camere penali italiane, Francesco Petrelli: "Magistratura e informazione riflettano su questa deriva"
"Quanto accaduto è scandaloso. Ignoriamo il motivo per cui quelle intercettazioni dei colloqui in carcere di Turetta con i genitori siano state disposte ma certamente i dialoghi pubblicati non hanno alcun contenuto probatorio". Così all'Adnkronos il presidente dell'Unione delle Camere penali italiane, Francesco Petrelli, dopo la diffusione del contenuto di un colloquio tra Filippo Turetta, in carcere per l'omicidio di Giulia Cecchettin, e i suoi genitori.
Le conversazioni "non dovevano essere neppure trascritte avendo ad oggetto quanto di più intimo e inviolabile vi può essere. Si è invece fatto scempio della riservatezza esponendo ad una gogna incivile le insindacabili ragioni e le parole pietose di due genitori".
"Quello che dovrebbe essere un residuale mezzo di ricerca della prova sottoposto a regole stringenti di utilizzo e di pubblicazione è divenuta nel nostro Paese una sonda incontrollabile da calare ovunque e dalla quale trarre giudizi moralistici e riprovazione sociale. Siamo lontano anni luce dal diritto, dalla convivenza civile e dalle più elementari regole di umanità - sottolinea Petrelli - Magistratura e informazione riflettano su questa deriva".
"Prima il tabloid ‘Giallo’ e poi i principali quotidiani hanno pubblicato le intercettazioni e le immagini di un incontro tra Filippo Turetta e i suoi genitori avvenuto il 3 dicembre dello scorso anno. Si tratta di materiale che fa parte del fascicolo del processo che si celebrerà davanti alla Corte di assise di Venezia il prossimo 23 settembre", dice il senatore e capogruppo di Forza Italia in Commissione Giustizia a Palazzo Madama, Pierantonio Zanettin. "Quanto accaduto fa sorgere una serie di domande che credo meritino una risposta. Per quali esigenze investigative sono stati intercettati i colloqui tra i genitori e Filippo Turetta, che è reo confesso? Chi ha diffuso le intercettazioni e le foto? È evidente che quel materiale non ha alcuna rilevanza processuale: si tratta solo di voyeurismo su sentimenti di umanità familiare. Ho perciò presentato un’interrogazione al Ministro della Giustizia per sapere se intenda assumere iniziative ispettive e verificare, così, possibili violazioni di legge".