La giovane la scorsa estate ha lasciato la città per trasferirsi in una comunità protetta al Nord
Incidente probatorio oggi, 3 ottobre 2023, al Palazzo di giustizia di Palermo per la ragazza di 19 anni che ha denunciato sette giovani palermitani per averla stuprata in massa, lo scorso 7 luglio, al Foro Italico. E' stata la gip Clelia Maltese ad accogliere la richiesta avanzata dalla Procura di incidente probatorio. Sono tutti presenti in aula i sei i giovani indagati per lo stupro di gruppo che sarebbe avvenuto lo scorso 7 luglio al Foro italico di Palermo. L'incidente probatorio è iniziato davanti al gip di Palermo che vede seduta in prima fila la ragazza di 19 anni che ha denunciato lo stupro di gruppo. Sono presenti in aula Elio Arnao, Cristian Barone, Gabriele Di Trapani, Angelo Flores, Samuele La Grassa, Christian Maronia. Viene, invece, giudicato dal Tribunale dei minori Riccardo Parrinello che nel frattempo ha compiuto 18 anni, pochi giorni dopo la presunta violenza sessuale.
La giovane la scorsa estate ha lasciato la città per trasferirsi in una comunità protetta al Nord. E' già tornata a Palermo, come ha documentato la stessa nelle dirette social, su TikTok e Instagram. Ieri la ragazza si è rivista, come documentato sui social, con il fidanzato a cui si era rivolta dopo lo stupro. Sarebbe stato proprio lui, ad agosto, a schiaffeggiarla per strada. Ma lei, a chi le chiedeva perché fosse tornata con il ragazzo, ha risposto su Instragram: "Nessuno può giudicare quello che succede in una coppia, fatevi i fatti vostri".
I giovani si sono sempre difesi. "È successo che abbiamo fatto. Cioè l'hanno fatto, l'hanno fatto i ragazzi", disse davanti al giudice Angelo Flores, 22 anni, uno dei sette ragazzi indagati per lo stupro di gruppo avvenuto al Foro Italico di Palermo. "Ero lì. Non stavo facendo assolutamente niente perché sinceramente ero sconvolto. Sette ragazzi sopra una ragazza sinceramente poteva essere anche mia sorella", disse. Flores diceva che fosse stata la vittima a proporre di bere alcolici. "Eravamo lì, alla Vucciria, che stavamo ballando tranquilli - raccontò al magistrato -. Già la conoscevo e praticamente lei si avvicina dicendo 'che fai, ci mettiamo a bere?' Beviamo un cocktail, due cicchetti".
"Quella sera è stata una cosa sbagliata - aveva detto il giovane -. Io non ho partecipato, gli altri partecipavano". E aggiunse: "Eravamo cento cani sopra una gatta". E ancora: "La carne è carne".