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Si finge malato, lavora a scuola 9 giorni in 3 anni e guadagna 40mila euro

La frode di un dipendente scolastico calabrese che 'lavorava' a Pordenone

Un'aula di scuola
Un'aula di scuola
19 giugno 2024 | 16.04
LETTURA: 2 minuti

Fingendosi malato, grazie a falsi certificati rilasciati da medici 'compiacenti', ha lavorato solo 9 giorni in 3 anni durante i quali ha percepito, tra stipendi e Naspi, oltre 40.000 euro: i finanzieri del Comando provinciale di Pordenone hanno individuato e denunciato un dipendente scolastico Ata e 5 medici.

Il modus operandi dell'assenteista seriale era sempre lo stesso. Dopo aver risposto alla chiamata dell'Istituto scolastico, si presentava in segreteria, firmava il contratto di lavoro e dopo 3 giorni di servizio ritornava al paese d'origine, nella provincia di Reggio Calabria, per svolgere, in tutta tranquillità, un'altra attività lavorativa, inviando falsi certificati medici, emessi da professionisti compiacenti. I certificati, oltre a consentirgli di rientrare presso il proprio domicilio senza 'rischiare' visita fiscale, gli permettevano di percepire il 100% della retribuzione continuando ad accumulare punteggio per l'avanzamento in graduatoria.

Il sistema di frode durava da circa tre anni. I militari hanno ricostruito in maniera precisa i movimenti del dipendente scolastico, appurando che, mentre era assente per malattia, svolgeva, senza alcuna autorizzazione, l'attività di broker nel noleggio auto a lungo termine, spostandosi tranquillamente in Italia ed all'estero, sia per lavoro che per diletto.

La perquisizione dell'abitazione del 40enne, disposta dalla Procura del Friuli Occidentale, ha permesso di trovare e sequestrare, oltre a una corposa documentazione comprovante il doppio lavoro svolto, 300.000 euro in contanti, ritenuti provento dell'attività effettivamente esercitata.

Il dipendente pubblico e i 5 medici sono stati denunciati alla locale Procura per aver, rispettivamente, utilizzato ed emesso falsi certificati per indurre in errore i dirigenti dei 3 Istituti scolastici, inconsapevolmente indotti a produrre atti ideologicamente falsi, tali da permettere all'indagato di percepire regolarmente la retribuzione durante i periodi di assenza.

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