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Sequestrati, picchiati e torturati dopo un litigio: orrore a Benevento

Vittime tre giovani di San Leucio del Sannio, uno dei quali minorenne. Arrestati quattro uomini accusati di tortura, sequestro di persona e rapina

Auto dei carabinieri - Fotogramma
Auto dei carabinieri - Fotogramma
09 marzo 2024 | 08.29
LETTURA: 3 minuti

Sequestrati per diverse ore all’interno di un'abitazione, picchiati e torturati, anche con l'uso di armi. Orrore in provincia di Benevento per quanto accaduto a tre giovani residenti a San Leucio del Sannio, uno dei quali minore di diciotto anni. Ritenuti responsabili quattro uomini residenti a Benevento, arrestati oggi al termine di un'indagine coordinata dalla procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, dai militari della compagnia dei carabinieri di Benevento e della stazione dei carabinieri di San Leucio del Sannio. Uno è finito in carcere e gli altri tre sono stati sottoposti agli arresti domiciliari con controllo mediante braccialetto elettronico, tutti gravemente accusati di tortura, sequestro di persona e rapina commessi nei confronti dei tre giovani.

L'indagine

L’indagine ha preso le mosse dal controllo di un’auto a San Leucio del Sannio, da parte di una pattuglia di militari della locale stazione dei carabinieri, avvenuto in tarda notte nel mese di dicembre 2023; a bordo del veicolo, i carabinieri hanno trovato tre uomini, un cinquantaduenne, un ventiduenne e, nel retro dell’abitacolo, un ventenne, con segni di violenza sul volto; non credendo alla versione resa dai fermati sulla causa di tali lesioni, i carabinieri hanno approfondito gli accertamenti e scoperto che il ragazzo era stato percosso proprio dai due uomini presenti a bordo del veicolo, all’interno di un’abitazione a Benevento dove ancora si trovavano due suoi amici, di cui uno minorenne, controllati da altri due individui, padre e figlio, che gli impedivano di uscire.

Nel corso delle ulteriori indagini, svolte con il supporto del Nucleo operativo radiomobile della compagnia dei carabinieri di Benevento, sono state ascoltate le vittime e diverse persone informate sui fatti, analizzate immagini di videosorveglianza e documentazione bancaria ed acquisiti dati di traffico telefonico.

La ricostruzione: il sequestro, le percosse e le torture

Secondo la ricostruzione della procura, i tre giovani si erano recati in un’abitazione a Benevento in Rione Libertà per risolvere pacificamente un litigio accaduto alcuni giorni prima con dei coetanei, ma erano stati sequestrati per diverse ore all’interno dell’abitazione, percossi e torturati, anche con l'uso di armi tra cui coltelli ed un manganello. Due dei giovani, secondo quanto riferiscono gli inquirenti in una nota, sono stati percossi ripetutamente con calci alla testa, con le sedie e il manganello, colpiti con il coltello e sottoposti ad ulteriori angherie: costretti a pulire il loro sangue. Uno dei giovani, secondo la ricostruzione della procura, ha perso anche conoscenza ma non appena si riprendeva gli veniva ordinato di muoversi carponi sul pavimento e di emettere i versi di un cane mentre continuava ad essere preso a calci fino a provocargli una defecazione spontanea, costringendolo poi a stare sul balcone per il cattivo odore che emanava. Da qui la contestazione del reato di tortura, aggravato dalle lesioni oltre che dei reati di sequestro di persona e rapina.

Alle tre vittime, sottolinea la procura, è stato inoltre tolto il cellulare, somme di denaro contante e l’auto con la quale erano arrivate in Benevento. Tale auto, in particolare, era stata utilizzata dai sequestratori per trasportare le vittime a sportelli bancari automatici e costringerle ad effettuare prelievi da conti correnti; proprio un prelievo di denaro era stato effettuato da una delle vittime, percossa e minacciata a San Giorgio del Sannio appena pochi minuti prima rispetto al casuale intervento della pattuglia dei militari della locale Stazione Carabinieri che ha sottoposto a controllo il veicolo.

Gli arresti

Il gip, condividendo la richiesta della procura, ha emesso le misure cautelari oggi eseguite, applicando la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo, che abita all’interno dell’appartamento dove sono avvenute le torture, già gravato da precedenti, a differenza degli altri tre, sottoposti agli arresti domiciliari con dispositivi elettronici di controllo. In occasione dell’esecuzione, uno dei destinatari delle misure, è stato anche arrestato in flagranza per detenzione di diverse sostanze stupefacenti.

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