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Runner ucciso da orso, la mamma in una lettera: "Lotteremo per rendergli giustizia"

Franca Ghirardini, madre di Andrea Papi: "Se è successa questa tragedia, forse non è stato fatto tutto quello che poteva essere fatto"

(Afp)
(Afp)
10 aprile 2023 | 15.58
LETTURA: 3 minuti

"Lotteremo fino alla fine per rendere giustizia al mio Andrea". Lo scrive in una lettera Franca Ghirardini, la mamma di Andrea Papi, il runner 26enne ucciso mercoledì scorso da un orso sui sentieri del monte Peller, in Trentino. "Volevo dirvi che la mia anima e quella dei miei familiari è devastata da un immenso dolore, non riusciamo a capacitarci e a farcene ragione - scrive nella lettera - Il sapere che Andrea è stato in balia dell’orso mi devasta. Andrea e Laura sono la nostra ragione di vita e per questo chiedo rispetto. Andrea è nato e vissuto qua, amava la natura e la rispettava, il suo territorio, le sue cime, le sue traversate erano la sua vita. Chiedo a tutte le popolazioni che vivono nei territori di montagna e alle amministrazioni di far sentire la loro voce e di non abbandonarci e di non abbassare la guardia, perché io e tutta la mia famiglia lotteremo fino alla fine per rendere giustizia al mio Andrea".

"Ringrazio di cuore per averci aiutato a trovare nostro figlio tutta la macchina dei soccorsi, vigili del fuoco, soccorso alpino e speleologico, gli operatori con i cani da ricerca e molecolari, le forze dell’ordine, i volontari che si sono attivati e l’amministrazione comunale. Vi chiedo un’ultima cosa - scrive - non dimenticate. Dobbiamo ridare ad Andrea la sua dignità. Mi rivolgo con questo mio scritto alle autorità della provincia e dello Stato attuali e pregresse perché se è successa questa tragedia, evidentemente forse non è stato fatto tutto quello che poteva essere fatto. Eravamo a conoscenza dei fatti accaduti nel tempo ma non ci sono stati grandi interventi per garantire la sicurezza della popolazione".

"Sappiate che noi siamo arrabbiati e indignati - si legge ancora nella lettera - Il sistema ha fatto sì che Andrea diventasse la prima vittima annunciata. Questo va ricercato in una gestione del progetto Ursus che non ha saputo adeguarsi e affrontare l’aumento degli orsi e che non ha ritenuto di agire dopo le molte aggressioni che ci sono state in questi anni. Non è stato fatto niente".

La Lav si è pronunciata contro l'ordinanza del presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che ordina l'identificazione e l'uccisione dell'orso responsabile dell’aggressione di Andrea Papi. "Il nostro Ufficio Legale è già a lavoro per impugnare questa ordinanza, che ha più il sapore di una vendetta nei confronti dell’orso, che non la ricerca di sicurezza attraverso la convivenza pacifica, nel rispetto della vita dei cittadini e degli animali", spiega l'associazione.

"Ci opporremo al provvedimento e faremo ricorso al Tar”, dichiara Massimo Vitturi, responsabile Lav per l’Area Animali Selvatici. "Lav è pronta a impugnare qualsiasi altro atto che metta a rischio la vita degli orsi, a cominciare da quello, annunciato ancora da Fugatti, che prevede di uccidere altri 60 individui per ridurre la presenza dell’orso nelle valli trentine. Uccidere gli orsi non garantisce la sicurezza dei cittadini, ma versa solamente altro sangue innocente che va a sommarsi a quello già versato".

“La sicurezza dei cittadini è esclusivamente legata alla responsabilità delle loro azioni nel momento in cui si trovano in un territorio in cui vivono gli orsi, riportati in Trentino dalla stessa Provincia autonoma – aggiunge Vitturi - Per questo è importantissimo sapere come comportarsi nel caso ci si trovi in una zona frequentata dagli orsi e nel caso di vero e proprio incontro con un orso”.

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