Il maltempo ha portato un brusco calo termico ma a meno di deroghe non sarà possibile scaldarsi fino al 15 ottobre nella maggior parte delle città del Nord Italia
Da Milano a Bologna il freddo anticipato di questi giorni al Nord Italia ha riportato l’attenzione sull’accensione dei riscaldamenti nelle case e negli edifici pubblici. Ma, salvo ordinanze di deroga, per la maggior parte dei centri di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto non è consentito attivare i termosifoni prima del 15 ottobre. Peggio ancora va in Liguria dove per scaldarsi bisognerà attendere il 1° novembre se non il 15 del mese prossimo. Nessun limite invece all'accensione del riscaldamento per tutti quei comuni che ricadono nelle aree alpine.
La normativa che regola il periodo dell’anno in cui è possibile accendere i termosifoni nel nostro Paese è disciplinata dal decreto del Presidente della Repubblica del 16 aprile 2013. Il regolamento individua sei fasce, dalle più miti alle più fredde, che vanno dalla A alle F, in cui viene suddiviso il territorio nazionale. Milano, come quasi tutta l’Emilia Romagna e il Veneto, si trova in fascia E, ossia quella che prevede la possibilità di accendere il riscaldamento pubblico e domestico nel periodo compreso tra il 15 ottobre 2024 e il 15 aprile 2025.
Fanno parte della fascia E (accensione il 15 ottobre) le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Rimini: in queste aree - sia nelle città capoluogo che nei comuni di provincia - è possibile accendere i termosifoni per un totale di 13 ore al giorno, con una temperatura massima interna agli edifici che non deve superare i 19 gradi, mentre negli stabilimenti industriali il limite massimo scende a 17 gradi. Il regolamento prevede comunque due gradi di tolleranza. Anche la provincia di Forlì-Cesena rientra nella categoria E, ad esclusione dei comuni di Forlì e Forlimpopoli, che il regolamento inserisce in fascia D, considerata più calda. Per questo, nei territori dei due comuni è possibile accendere il riscaldamento a partire dal 1° novembre 2024 e fino al 15 aprile 2025. Nelle aree comprese in fascia D i termosifoni possono rimanere accesi per un massimo di 12 ore al giorno, mentre non cambiano le temperature massime per gli edifici pubblici e le abitazioni private.
Infine, ci sono alcuni comuni dell’arco appenninico in cui il clima autunnale e invernale risulta particolarmente rigido. Questi territori sono inseriti in fascia F e non hanno alcuna limitazione per quanto riguarda il periodo di accensione del riscaldamento e i limiti per la temperatura interna agli edifici. Provincia di Bologna: Lizzano in Belvedere, Porretta Terme e Granaglione, Castel d'Aiano, Loiano, Monghidoro. Provincia di Modena: Frassinoro; Pievepelago; Fiumalbo; Riolunato; Montefiorino, Palagano, Lama Mocogno, Montecreto, Sestola e Fanano. Provincia di Reggio Emilia: Reggio Emilia: Ramiseto; Collagna; Busana; Ligonchio; Villa Minozzo, Toano; Castelnovo ne’ Monti e Vetto. Provincia di Parma: Corniglio; Monchio; Palanzano; Albareto; Borgotaro; Compiano; Bedonia e Tornolo. Provincia di Piacenza: Zerba, Cerignale, Ottone e Ferriere. Provincia di Forlì-Cesena: il comune di Verghereto.
Al momento non ci sono previsioni di anticipare l’accensione del riscaldamento in Veneto, la cui data rimane fissata al 15 ottobre prossimo per tutte le aree ricadenti nella zona climatica E, vale a dire la stragrande maggioranza dei comuni. Dal 15 ottobre i termosifoni si potranno tenere accesi tutti i giorni, per un massimo di 14 ore giornaliere (anche frazionabili), tra le 5 e le 23. Per i restanti comuni ricadenti nella zona climatica F, ossia la zona alpina, non vige invece alcuna limitazione.
In Liguria, tre province su quattro appartengono alla zona climatica D. Ne fanno parte le province di Genova, La Spezia e Savona i cui cittadini potranno accendere i riscaldamenti a partire dal primo novembre 2024 per un massimo 12 ore al giorno fino al 15 aprile 2025. L'unica provincia più mite è quella imperiese, che si trova in zona C. In questo caso l'accensione dei riscaldamenti è prevista a partire dal 15 novembre 2024, per un massimo di dieci ore al giorno, con spegnimento dei termosifoni al 31 marzo 2025. Come di consueto sono però previste deroghe in caso di abbassamento improvviso delle temperature.