"Sono arrivato incosciente in ospedale, poche ore in più e chissà se la raccontavo", ha raccontato Bergoglio
"Me la sono vista brutta. Sono arrivato incosciente in ospedale. Qualche ora di più, e non so se la raccontavo". Lo ha detto Papa Francesco, parlando del suo recente ricovero al Gemelli, durante una telefonata all'amico Michele Ferri, pesarese, con il quale si sente da dieci anni, per telefono, da quando cioè Michele perse il fratello Andrea, vittima di un omicidio a scopo di rapina e chiese disperato il sostegno di una persona in cui credeva, appunto, il pontefice. A riportare la notizia è 'Qn' ricordando che da allora il Papa lo chiama sempre. Novanta telefonate in dieci anni, a partire dal 2013, anno della morte di Andrea. L’ultima, avvenuta alla vigilia della scorsa Pasqua.
"Gli ho detto: ‘Ci hai fatto prendere un bello spavento!", riferisce Michele secondo quanto riporta il quotidiano proseguendo: "Lui mi ha spiegato che era arrivato incosciente in ospedale. ’Bastavano alcune ore in più e non so se la raccontavo’, mi ha detto". "Poi mi ha chiesto come stavo io – racconta ancora Michele – e alla fine ci siamo fatti gli auguri di Pasqua".