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Omicidio Sharon Verzeni, criminologa: "L'uomo è uscito di casa con coltello, volontà di fare male c'era già"

Bolzan: "Dobbiamo investigare sui giorni precedenti all'omicidio, per capire cosa ha fatto scattare il click per questo impulso"

Sharon Verzeni (Fotogramma)
Sharon Verzeni (Fotogramma)
30 agosto 2024 | 13.43
LETTURA: 1 minuti

"Alla base di questo omicidio c'è la casualità, chiunque poteva essere ucciso. Dobbiamo investigare sui giorni precedenti all'omicidio, per capire cosa ha fatto scattare il click per questo impulso". Sono le parole all'Adnkronos della criminologa Flaminia Bolzan, sull'omicidio di Sharon Verzeni, la donna uccisa dal 31enne Moussa Sangare, fermato oggi. "L'uomo è comunque uscito di casa con un coltello, quindi l'ideazione, la volontà di fare male c'era già. Quello che mancava era la scelta vittimologica. Poteva essere davvero chiunque". Anche perché, ricorda Bolzan, "fra la vittima e il suo omicida non sembrano esserci legami di qualsiasi sorta, per questo occorre una perizia psichiatrica e un lungo interrogatorio".

Dalla conferenza stampa tenuta questa mattina dalle autorità alla procura di Bergamo emerge che il 31enne italo-marocchino Sangare, prima di uccidere la donna, avrebbe puntato il coltello verso due adolescenti: "Quello è stato il preludio di un omicidio, hanno rischiato di essere le vittime. Bisogna capire cosa ha fermato Sangare".

A chi invece parla di raptus da parte dell'omicida, la dottoressa Bolzan risponde: "Piuttosto è un discontrollo emozionale, un impulso di derivazione psichiatrica", che "andrà analizzato con attenzione, soprattutto per evitare il panico sociale che potrebbe avvolgere chiunque esca di casa".

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