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Omicidio Cecchettin, in Italia l'auto di Filippo Turetta per l'analisi dei Ris

La Grande Punto nera, dove è stato trasportato il corpo senza vita della studentessa, verrà sottoposta ad analisi per verificare la ricostruzione dei fatti

L'arrivo dell'auto di Filippo Turetta
L'arrivo dell'auto di Filippo Turetta
15 dicembre 2023 | 11.42
LETTURA: 2 minuti

La Grande Punto nera di Filippo Turetta, dove è stato trasportato il corpo senza vita di Giulia Cecchettin, è arrivata a Parma dove i carabinieri del Ris saranno chiamati a svolgere tutti gli esami per raccogliere ulteriori elementi contro il giovane che ha confessato di aver ucciso a coltellate l'ex fidanzata.

E' su quell'auto che Giulia è risalita dopo la prima aggressione nel parcheggio di Vigonovo (Venezia), a circa 150 metri da casa, ed è li che lui l'ha caricata dopo averla colpita nella zona industriale di Fossò; auto che il 21enne guida fino alla provincia di Pordenone dove, vicino al lago di Barcis, si libera della vittima, quindi inizia una fuga di mille chilometri fino a Lipsia, in Germania, dove viene arrestato il 18 novembre, sette giorni dopo la scomparsa della studentessa di Ingegneria biomedica.

Oltre alla macchina gli esperti del Ris di Parma, guidato dal comandante Giampietro Lago, dovranno analizzare anche il coltello lungo 12 centimetri che potrebbe essere l'arma del delitto, i guanti e un cellulare che sarebbe della vittima trovati nella vettura. "Si tratta di un'attività normale su questa tipologia di reperti finalizzate in primo luogo a identificare persone o sostanze", spiega chi si dovrà occupare delle ricerche.

In sintesi bisognerà trovare e numerare le tracce di Filippo e Giulia, ma anche verificare se c'è del sangue sul sedile posteriore dove la vittima sarebbe stata adagiata. Elementi che potrebbero confermare il racconto dell'indagato, che lunedì 18 compirà 22 anni nel carcere di Verona, ma anche rafforzare il quadro indiziario contro lo studente. L'attività nei laboratori del Ris di Parma non inizierà a breve dato che si tratta di accertamenti irripetibili che vanno svolti dopo aver avvisato le parti, ossia la difesa di Turetta e la famiglia Cecchettin, che potranno partecipare nominando propri consulenti.

L'auto si trovava in Germania da quando Turetta è stato arrestato lo scorso 19 novembre. Il 22enne, accusato dell'omicidio dell'ex, era stato fermato mentre sostava su un'autostrada in Bassa Sassonia, a 150 chilometri da Lipsia in Germania. Era sul lato della strada, con le luci spente, mentre la legge tedesca prevede che le luci siano sempre accese. I poliziotti tedeschi si sono fermati per un controllo e hanno riconosciuto il giovane e la targa, che era stata segnalata dall'Interpol.

Secondo la Bild, erano stati alcuni automobilisti a segnalare la presenza di un veicolo fermo sulla corsia di emergenza dell'autostrada 9, nei pressi di Bad Duerrenberg (Sassonia-Anhalt). Quando un'auto di pattuglia ha effettuato il controllo, Turetta si è avvicinato agli agenti e si è lasciato arrestare senza opporre resistenza.

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