L’accoltellamento sarebbe legato allo spaccio di droga. La vittima, colpita decine di volte anche in parti vitali, sarebbe stata attirata in una zona non sorvegliata
Ci sono due fermi per l'omicidio del minorenne, trovato morto domenica sera tra le sterpaglie nel parchetto Baden Powell, in via Raffaello, in centro a Pescara. Si tratta di due ragazzi, anche loro minorenni. L’accoltellamento sarebbe scaturito da una lite e sarebbe legato allo spaccio di droga che in quel posto imperversa. I fatti sarebbero avvenuti ieri pomeriggio, ma il corpo è stato rinvenuto in tarda serata.
I ragazzini fermati sarebbero uno il figlio di un carabiniere e il secondo il figlio di un avvocato.
La vittima, Thomas Christopher Luciani, 16enne di Rosciano (Pescara), è stato raggiunto da oltre 20 coltellate, dopo essere stato attirato in una zona nascosta del parco. Pare avesse qualche piccolo debito di droga.
Il giovane avrebbe alle spalle una situazione di disagio. Era scomparso da casa agli inizi di novembre scorso. I familiari avevano sporto denuncia di scomparsa ai carabinieri, perché non era tornato a casa. Lo avevano cercato ovunque prima di ritrovarlo. “Christopher Thomas Luciani - diceva una nota diramata all’epoca - è alto 1 metro e 61 centimetri, pesa circa 50 chilogrammi; ha gli occhi castani, i capelli rasati sui lati e dietro la testa, con un ciuffo di media lunghezza nella parte superiore”.
La Questura di Pescara, in una nota, fa il punto sull'assassinio. La polizia è arrivata al intorno alle 21 dopo che "era stato segnalato l’accoltellamento di un ragazzo". I due presunti autori dell'omicidio, apparterrebbero alla cosiddetta Pescara bene, sono stati individuati grazie a testimonianze e a telecamere di videosorveglianza della zona e a quanto si apprende sarebbero uno il figlio di un carabiniere e il secondo il figlio di un avvocato. "La vittima sarebbe stata attirata in una zona non sorvegliata retrostante il parco e poi colpita ripetutamente con un’arma da taglio nelle parti vitali", aggiunge la Questura.
I sommozzatori dei vigili del fuoco, arrivati all'alba da Ancona, hanno scandagliato, questa mattina, sul presto e per alcune ore, il tratto di mare che a Pescara si trova davanti al ristorante 'Croce del sud' per cercare l'arma con cui è stato assassinato il giovane. I sub hanno cercato, anche tra la scogliera, il coltello con cui sarebbe stato compiuto il delitto, ma non sarebbe stato trovato nulla.
Tre accoltellamenti, di cui due molto gravi e uno sfociato nell'omicidio di ieri, hanno segnato gli ultimi fine settimana, dagli inizi di giugno, a Pescara. Un 18enne è stato accoltellato, nella notte tra l’8 e il 9 giugno, dopo una serata di divertimento, quando, con altri amici, stava per lasciare un locale da ballo, uno stabilimento balneare del lungomare, in Viale della Riviera, alle 4 di mattina. E’ stato ricoverato in prognosi riservata. E in Rianimazione era finito, una settimana prima, il primo giugno, un 37enne dopo aver ricevuto un fendente all'addome da un 39enne. Tra i due era nata una discussione per una donna. Si erano quindi azzuffati fuori da un bar ed era saltato fuori il coltello. L’ultimo episodio, quindi, ieri con la morte dell'adolescente.