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Migranti, Piantedosi: "5mila euro? Non riguarda Cpr"

"Ma strutture per chi arriva da Paesi sicuri", spiega il ministro dell'Interno. Da domani primo centro a Pozzallo per procedure rapide

Migranti a Lampedusa (Afp)
Migranti a Lampedusa (Afp)
23 settembre 2023 | 18.12
LETTURA: 2 minuti

La possibilità di una "garanzia finanziaria" di circa 5mila euro che i migranti possono versare "non riguarda le persone trattenute nei Cpr" ma nuove "strutture di trattenimento di richiedenti asilo provenienti da Paesi sicuri", la prima delle quali "sarà aperta domani a Pozzallo". Lo ha chiarito il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, intervenendo a 'Sud Invest' a Benevento.

"Il recepimento di una direttiva europea che ci fa avviare da domani qualcosa di mai fatto prima, la partenza della prima struttura di trattenimento di richiedenti asilo provenienti da Paesi sicuri, ad esempio la Tunisia, per fare in modo che si possano realizzare procedure di accertamento dei presupposti per lo status di rifugiati o dare avvio a procedura di espulsione con la prospettiva di farlo in un mese e non come avviene ora in tre anni con aggravio di costi per lo Stato", ha spiegato.

La direttiva Ue "prevede la possibilità di trattenerli con un provvedimento convalidato dall'autorità giudiziaria e che l'alternativa da offrire sia che possano decidere di prestare una sorta di garanzia anche economica per evitare il trattenimento. A me sembra una questione marginale - ha detto il ministro - rispetto all'obiettivo che è quello di risolvere il problema storico di tenere le persone in un limbo per anni sul nostro territorio con grave carico sul bilancio dello Stato".

"Non preoccupano numeri ma flussi imprevedibili"

I numeri dei migranti arrivati in Italia "non sono preoccupanti in assoluto per un Paese come il nostro, l'Italia soffre del problema di come si presentano i flussi migratori - ha spiegato poi Piantedosi - sono arrivi incontrollati e incontrollabili e non sempre prevedibili nelle loro dinamiche attraverso il Mediterraneo, in una maniera che impone anche attenzione per la pericolosità dei transiti".

"Quindi non è il problema del numero complessivo delle persone ma del fatto che noi siamo costretti a gestirlo come qualcosa di non del tutto prevedibile per come si presenta. Abbiamo avuto ondate, in 4 giorni della scorsa settimana sono arrivate 11mila persone dopo uno stop di 4 giorni, questo rende tutto molto complicato laddove poi all'arrivo di queste persone devono scattare una serie di adempimenti", ha aggiunto il ministro, esprimendo "orgoglio per quello che il governo ha fatto" e sottolineando che "lo ha fatto insieme ai territori, ai sindaci".

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