Sono 332, tra cui 11 minori non accompagnati, le persone presenti nell'hotspot dell'isola
C'era anche un uomo che non cammina da 8 anni tra i migranti sbarcati ieri sera a Lampedusa. Viaggiava insieme ad altre 17 persone, tra cui una donna e un minore, originari del Gambia, della Siria e del Sudan. A intercettare il barchino partito da Sabrata, in Libia, domenica scorsa sono stati gli uomini della Capitaneria di porto. Sono stati ritracciati, invece, dalla Guardia di finanza i 46 migranti, tra cui 11 donne e 8 minori, sbarcati al molo Favaloro intorno alla mezzanotte. Tutti in discrete condizioni di salute hanno riferito ai soccoritori di essere partiti da Sfax.
L'ultimo gruppo a raggiungere la più grande delle Pelagie, invece, ha riferito di essere partito da Zarzis e di aver pagato per la traversata 6mila dinari tunisini. A intercettare i 17, tra cui due donne, è stata la motovedetta Cp281 della Guardia costiera. Tutti, dopo un primo triage sanitario, sono stati condotti nell'hotspot di contrada Imbriacola, dove ieri sera alle 19 erano presenti 245 ospiti. Oggi in 180 dovrebbero lasciare il centro per essere imbarcati su un volo Oim diretto a Bergamo.
Sono 332, tra cui 11 minori non accompagnati, i migranti presenti nell'hotspot di Lampedusa. Da ieri sull'isola sono arrivate 328 persone, tra cui anche un uomo che non cammina da 8 anni e che è stato trasportato in barella. In mattinata non è previsto alcun trasferimento dal centro di contrada Imbriacola. In serata, invece, in 180 si lasceranno alle spalle l'isola: saranno imbarcati su un volo Oim con destinazione Bergamo.
Sono attesi stasera, intorno alle 21.30, al porto di Livorno i 69 migranti soccorsi dalla Life Support di Emergency tra sabato e domenica scorsi in tre diverse operazioni nel Mediterraneo centrale. Tra loro ci sono 6 donne, 11 minori non accompagnati e 6 minori accompagnati. "Stiamo navigando verso il Pos assegnato di Livorno - spiega Emanuele Nannini, capomissione della Life Support -. Tutti i naufraghi stanno bene nonostante siano molto provati dal viaggio e dalle condizioni di vita che hanno dovuto sopportare sia in Libia che in Tunisia, i Paesi da dove sono partiti. Non ci sono emergenze mediche, ma ci sono casi sanitari che stanno venendo seguiti dal nostro staff medico e infermieristico". Con il primo soccorso, avvenuto sabato mattina in acque internazionali della zona Sar libica, la Life Support ha portato in salvo 21 persone che erano su un’imbarcazione alla deriva partita la sera prima da Tripoli. Arrivano da Libia, Marocco, Egitto, Siria, "Paesi afflitti da instabilità, crisi economica, disastri naturali e guerra", dicono da Emergency.
Nella seconda operazione, domenica scorsa, la nave umanitaria ha soccorso 21 persone su una barca in legno e con il motore non funzionante. Il natante era in acque internazionali, nella zona Sar maltese, e i naufraghi erano partiti da Zwara, in Libia. Sempre l’8 ottobre mattina, la nave di Emergency ha effettuato un terzo intervento per soccorrere 27 persone che navigavano su un mezzo che imbarcava acqua. Anche il terzo intervento è avvenuto in acque internazionali, nella zona Sar maltese, mentre i naufraghi erano partiti da Sfax (Tunisia). I 48 naufraghi soccorsi domenica provengono da Algeria, Egitto, Libia, Siria, Sudan, Sud Sudan, Tunisia. Le operazioni sono state coordinate dall’Mrcc italiano e i due interventi effettuati domenica erano sulla rotta della Life Support per Livorno, che è stato confermato dalle autorità come porto sicuro.